In occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus, l’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri Massa Carrara celebrerà la ricorrenza commemorando i medici caduti mentre prestavano il loro servizio alla popolazione durante la fase più cruda della pandemia.
“I medici e il personale sanitario - illustra il dott. Carlo Manfredi, presidente dell'Ordine - hanno messo in campo tutte le loro energie umane, fisiche e professionali per fronteggiare la pandemia da SARS-CoV-2. Hanno condiviso la paura di perdere la vita di fronte all’avanzare della malattia e l’angoscia dell’impotenza per la mancanza di valide contromisure. Si sono dati da fare per lenire la sofferenza, lo scoramento e la solitudine dei pazienti e dei loro familiari.
Si sono prodigati con spirito di servizio quando ancora non erano disponibili o scarseggiavano i mezzi di protezione individuale, fino ad ammalarsi e a perdere la vita. Coloro che sono sopravvissuti portano ancora le ferite inferte dal virus nel profondo della loro anima e nel loro corpo. I medici si sono strenuamente impegnati nella ricerca di mezzi adatti a prevenire o a fermare la diffusione della pandemia. Ciò ha permesso di disporre di nuovi presidi che hanno che hanno contribuito a evitare l’evoluzione sfavorevole della malattia e a migliorare la prognosi dei casi più gravi.
La pandemia ha avuto effetti devastanti sull’organizzazione sanitaria alle prese oggi con la necessità di recuperare il terreno perduto nell’assistenza a tutte le altre malattie. Impresa resa più difficile da organici sempre più ridotti, da un personale medico e infermieristico stremato dai turni di lavoro, sotto remunerato, appesantito dagli obblighi burocratico amministrativi e privo di gratificazioni morali.
Le relazioni del personale sanitario con i cittadini si sono deteriorate fino a sfociare in episodi di violenza ingiustificata che genera demotivazione e atteggiamenti di pura ‘sopravvivenza’ nell’ambiente di lavoro. I cittadini sono diventati sempre più impazienti di veder riconosciuti i loro diritti, anche quelli che sono sbandierati come tali, ma che sono solo presunti. Questa distorsione ottica li porta ad esigere prestazioni non dovute la cui esecuzione non aumenta il loro livello di salute e che, se accolte, sottraggono risorse necessarie a soddisfare veri bisogni di salute.
In questa occasione è bene richiamare i valori e i principi che hanno guidato il comportamento dei medici caduti vittima del coronavirus nell’impeto di curare e assistere coloro che, in quel momento, ne avevano un estremo bisogno. Per onorare il loro sacrificio, è necessario riaffermare che dedizione, passione e altruismo sono gli imprescindibili fattori di rinforzo alle conoscenze, alle abilità cliniche e alle competenze di tutti i medici impegnati sul campo per difendere la salute e lenire le sofferenze."
La cerimonia si svolgerà alle ore 11:30 davanti al cippo commemorativo posto nel giardino antistante l'ospedale delle Apuane.