L’area ex Cat di Avenza, emblema di inefficienza e mala-amministrazione ha ospitato una conferenza in campo aperto a cui hanno partecipato cittadini, commercianti e esponenti di diversa provenienza politica, che nel recente passato hanno ricoperto cariche istituzionali. Erano presenti, infatti, due ex presidenti della circoscrizione di Avenza, Adelmo Della Zoppa e Maurizio Bertolini, tre ex consiglieri provinciali, Graziana Pacetti, Michela Pinelli e Cesare Micheloni, l’ex consigliere comunale Carlo Boni e la ex consigliera di circoscrizione Patrizia Rigli. Tutti sfiduciati e delusi, ma soprattutto, stanchi di vivere in una zona abbandonata e preda del degrado urbano, hanno denunciato il fallimento delle politiche dell’amministrazione comunale. Hanno anche lanciato proposte come il ripristino della circoscrizione, che era e può ancora essere strumento di decentramento importante per i cittadini per segnalare disservizi criticità e disagi. È anche uno strumento utile per favorire la partecipazione. È stato anche proposto di richiedere la presenza ad Avenza di un distaccamento di polizia municipale efficace. Su questo tema il consiglio comunale ha dato parere favorevole, ma ancora non è stato attivato. I partecipanti alla conferenza hanno evidenziato che, comunque, la presenza della polizia municipale non basta a risolvere il problema della criminalità diffusa ad Avenza, che deriva, principalmente dal degrado urbano causato dall’abbandono di strutture che, fino a 20 anni fa erano luoghi simbolo della frazione, come l’ex Cat, la Sala Amendola e la Asl, poi mutilata e poi altri servizi tolti come la circoscrizione. “Con forza abbiamo chiesto che al più presto torni la protezione civile nella sua sede – ha detto Cesare Micheloni – cioè nell’ex capannone del Cat. I lavori dovevano essere finiti due anni, ma ancora non si sa quando le associazioni di volontariato potranno rientrare nella loro sede. Sarebbe importante questa cosa per Avenza perché farebbe rivivere una zona attualmente occupata da malintenzionati e persone che bivaccano tanto da dover essere sgombrato, nello scorso dicembre perché occupato da abusivi extracomunitari, usando questa definizione quasi a giustificare il fatto che non si possano perseguire legalmente per svariati motivi. La verità è che si trattava di un ‘occupazione abusiva che ha danneggiato molto uno stabile nel quale il comune ha speso molti soldi. Che fossero extracomunitari o no non importa: la responsabilità è del comune. Il capannone, già ripulito, adesso è già in stato di degrado con finestre rotte, piccioni che vi entrano e c’è anche un abusivo che vive all’interno del parcheggio dentro un’auto e usa l’edificio come vespasiano, creando sporcizia, cattivi odori e grave pericolo igienico sanitario. Per questo abbiamo scelto questo luogo per la manifestazione di oggi. È il simbolo del depauperamento dei beni immobili, come questo, messo in vendita a un prezzo ridicolo. Dopo aver perso i servizi, Avenza si vedrà togliere questi immobili che facevano parte della sua storia. Alcuni hanno dichiarato di voler segnalare tutto alle forze dell’ordine, di chiedere installazione di videocamere come deterrente”. I partecipanti hanno raccontato a turno episodi di degrado di cui sono stati testimoni ed hanno confermato la volontà di continuare a combattere per far tornare vivibile Avenza. “Abbiamo bisogno di pulizia, di manutenzione e di ordine – ha concluso Micheloni – abbiamo bisogno di eventi che riportino in strada le perone. Solo così si potrà sconfiggere la criminalità e il degrado”.
Parte dall'ex Cat la protesta di Avenza per tornare ad essere una città vivibile
Scritto da Redazione
Cronaca
09 Agosto 2024
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