"Siamo favorevoli ad una nuova localizzazione della Questura per garantire un migliore servizio ai cittadini e consentire a chi ci lavora di svolgere tutte le proprie funzioni nel modo più efficiente possibile". Lo affermano i membri del Comitato Ugo Pisa che spiegano: "Siamo anche lieti che le istituzioni riescano a collaborare e a trovare intese in certe occasionianche se ci piacerebbe che questi dialoghi e contatti fossero più frequenti. Ma non possiamo che contestare ancora una volta la decisione di costruire la Questura all'interno di una porzione di Parco urbano. E' vero che 2600 metri quadrati sono solo una parte dell'intero Parco degli Ulivi, ma sono pur sempre 2600 metri quadrati di suolo vergine che viene cementificato ed i cui effetti benefici vengono sottratti a chi abita lì vicino. A poco serve prevedere la creazione della stessa superficie di area verde in altra parte dell'Utoe (non nelle sue immediate vicinanze): per i residenti gli effetti benefici creati (si chiamano servizi ecosistemici) dal suolo e dagli alberi su via Rosselli verranno comunque cancellati. Occorre poi chiarire che i nuovi alberi messi a dimora altrove avrebbero comunque bisogno di almeno 20/30 anni per poter offrire gli stessi benefici di quelli che verrebbero tagliati al Parco degli Ulivi. D'altra parte, quella del trasferimento del verde, è una proposta che non esiste ufficialmente, una mera prospettiva dichiarata a parole come ipotesi compensativa, e le parole, si sa, le porta via il vento. Per mero dovere di informazione dobbiamo ricordare inoltre ai nostri amministratori, vicini e lontani, che a Torino, in una recente sentenza, il giudice civile ha riconosciuto un potenziale danno alla salute per i cittadini ricorrenti e per gli abitanti della zona e ha ordinato alla città di rivedere le tempistiche e le modalità dell'abbattimento. E ricordiamo inoltre che a Giugno è stata finalmente approvata la Nature Restoration Law (la legge per il ripristino degli habitat) che all'articolo 8 prevede che entro il 31 dicembre 2030 non si debba registrare "alcuna perdita netta della superficie totale degli spazi verdi urbani" e che dal primo gennaio 2031 debba manifestarsi "una tendenza all'aumento" degli spazi verdi, rispetto ai valori del 2024. Chiediamo quindi che questa decisione venga rivista e che lo stesso sforzo di collaborazione profuso per formare questo protocollo venga impegnato per trovare una soluzione alternativa che non sia lesiva del diritto di alcuno.Lo chiediamo in nome di quella Costituzione sulla quale i nostri amministratori hanno giurato e che all'articolo 9 prevede la tutela dell'ambiente e della biodiversità e degli ecosistemi anche nell'interesse delle future generazioni.