«Al netto delle speculazioni più o meno fantasiose, l'unica certezza è che chiunque abbia un interesse diretto, concreto ed attuale può consultare tutte le informazioni ambientali sulla discarica ex Cava Fornace riportate nella relazione annuale già trasmessa all'Autorità Competente, contenente anche ma non solo le 'anelate' quote altimetriche raggiunte dall'abbancamento».
Si esprime così il Consiglio di Amministrazione di Programma Ambiente Apuane che, ancora una volta, si vede protagonista dell'ennesimo chiacchiericcio locale che verte su tutta una serie di ipotesi fantasiose e misteriose congetture. «Il problema vero è che ci si dimentica troppo spesso che la gestione della discarica deve seguire tutta una serie di regole e criteri dettati dal titolo autorizzativo ed anche dalla stessa normativa comunitaria, nazionale e regionale. Non è possibile inventarsi nulla! L'autorizzazione all'esercizio della discarica è conforme con le disposizioni contenute nel D. Lgs 36/2003 che recepisce le direttive europee sulle discariche ed anche con quelle al Titolo III bis, Parte II del D- Lgs 152/2006 che detta invece le regole per l'autorizzazione integrata ambientale. E non finisce qui. La discarica deve operare seguendo le migliori tecniche disponibili e disporre di adeguati presidi ambientali distinti e specifici a seconda delle situazioni. Comunque non basta. Ci sono monitoraggi annuali, trimestrali e mensili con limiti, soglie e valori di riferimento da rispettare» prosegue poi il Cda di Programma Ambiente Apuane che quindi invita i diversi soggetti legittimati ad accedere, consultare o acquisire i documenti già a disposizione delle autorità ed in particolare «la relazione annuale che il gestore è obbligato a produrre e inviare alle Autorità̀ competenti in materia, nello specifico la Regione, e a tutti gli altri enti e soggetti interessati dall'attività̀ della discarica, come precisato all'interno dell'autorizzazione. «Questa relazione deve riflettere quello che è lo stato reale e attuale delle cose perché́ non è legittimo fare diversamente. È quindi pacifico ed innegabile che non servono incarichi onerosi a professionisti terzi visto che tutti i soggetti locali pubblici e privati legittimati possono accedere alle informazioni ambientali nei termini di legge". Il Consiglio di amministrazione sottolinea poi che «la normativa vigente e applicabile attribuisce specifiche funzioni, amministrative alla Regione e tecniche di controllo ad Arpat. Per questo, consentire l'accesso indiscriminato alla discarica si trasformerebbe per assurdo in un comportamento espressamente vietato dalla legge perché preordinata ad un non consentito accesso generalizzato». Di fatto, è indubbio che la pubblica amministrazione dovrebbe farsi carico di informare correttamente i cittadini e richiamando un passaggio della sentenza dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato in materia di 'accesso': «... evitare il propagarsi di pseudoconoscenze e pseudocoscienze a livello diffuso, in modo da contribuire a salvare la democrazia dai suoi demoni, fungendo da antidoto alla tendenza [...] a manipolare i dati di realtà».