Parma, a pochissimi chilometri dal centro, veniamo catapultati nella sala del ristorante Inkiostro. In un'atmosfera non del tutto calda, ma quasi angosciante, dovuta al colore grigio cupo e alla luce soffusa che illumina esclusivamente i tavoli tondi, si entra in una dimensione dove domina la geometria delle forme.
La posizione che hanno gli oggetti nella stanza, partendo dai tavoli, andando verso i quadri per concludere con le luci, sfiora la precisione maniacale.
Recentemente il ristorante Inkiostro ha cambiato il suo chef, rivolgendosi alla mano di Salvatore Morello, nato a Catanzaro, ma con esperienze in tutto il mondo, ha portato un altro tipo di cucina e di metodo che si discosta quasi completamente dalla cucina di Terry Giacomello, chef storico del ristorante.
Salvatore Morello propone una cucina meno sperimentale, ma alla quale non si adatta la parola tradizionale, perché continuano a non esserci confini negli accostamenti e nelle marinature.
Riesce ad unire sapori completamente distanti uno dall'altro e far sì che siano in armonia.
L'entrée che apre le danze, fa già intuire verso quale direzione ci si sta dirigendo, partendo dalle forme singolari che racchiudono all'interno un sapore netto e spiccato.
Ecco che compaiono gli antipasti che giocano una partita decisiva e si aggiudicano il primo posto in classifica, il salmone con misticanza e umami e il maialino fondente con arachidi e zucchine rispecchiano l'anima del nuovo chef.
Ultimamente nella ristorazione non si sente più parlare di "porzioni da ristorante stellato", dove le persone sono spaventate dal dover spendere una cifra elevata, ma uscire con la fame.
Purtroppo in questo caso bisogna prendere questa diceria come veritiera, dal momento che un menù degustazione da sette portate, non lascia completamente soddisfatti, anzi alcuni abbinamenti sono difficili da apprezzare perché troppo scarsi nelle porzioni.
Questa nota dolente, non scalfisce il sapore e gli accostamenti, molto ben meditata anche la carta dei vini.
Tutto questo è accompagnato dalla bravura e la professionalità del maitre Daniele, accompagnato dalle sue due ombre, insieme creano una sinfonia, una danza perfetta, senza perdere un passo, senza perdere un'attenzione per il cliente e infine giocano la carta vincente, simpatia mista a gentilezza per farti sentire a casa.
Tra una buona mano che ti serve e l'arte della cucina, non può nascere che una cosa: il piacere.
