Siate onesti. Fino in fondo. La Gazzetta di Lucca, ma anche di Viareggio, del Serchio e di Massa Carrara, vi starà amabilmente o meno sulle scatole, ma dove lo trovate un giornale, per di più gratuito, che quando andate ad aprirlo per scorrerlo non sapete mai che cosa vi attende? Provate a leggere le pagine degli altri quotidiani, cartacei o meno: sono, sistematicamente, tutti uguali, pubblicano tutti le medesime notizie e, in particolare, tutti scritti nella stessa maniera o quasi. Per carità, si fa informazione, si sta dietro, si fa per dire, alla notizia anche quando ci sono, ormai dappertutto, le chat con le veline quotidiane, ma che palle! Possibile che uno non riesca mai a leggere due righe dove si scrive come si parla e, soprattutto, come si mangia? Si, perché la gente è stufa e stanca, che poi è la stessa cosa, di vedersi propinare una realtà scritta con la forza sbiadita dell'apparenza, ma priva, senza ombra di dubbio, di qualsiasi sostanza. Asettica diremmo che non vuol dire onesta intellettualmente, bensì politicamente corretta, che non dà fastidio a nessuno, che va bene a sinistra, a destra e anche al centro, che non urta le coscienze, non spinge a riflettere, non fa insorgere, non desta preoccupazioni in chi ne ha ben donde, ma anche fiducia e soddisfazione in chi guarda al potere come un qualcosa di pachidermico attento solo a pararsi le chiappe, le proprie.
Certo, a volte, raramente per fortuna, si può andare oltre le righe, ma di sicuro il lettore sa che a queste latitudini non esistono le righe, ma nemmeno i quadretti perché non c'è rispetto per niente che non sia il buonsenso, la logica delle cose, l'onestà intellettuale. E se si commette un errore, si chiede scusa per quel poco che serve e per quel poco che vale, ma in un mondo in cui nessuno le formula, il farlo - e lo abbiamo fatto - rappresenta, perdonateci l'ardire, una virtù.
Ecco perché la Gazzetta pardon, le Gazzette, piacciono a tutti anche a quelli che storcono la bocca, perché, in fondo, siam o tutti amanti della sostanza e di ciò che, in fondo, nessuno ha il coraggio di dire. Vola solo chi osa farlo era l'incipit del libro di Sepùlveda Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare. E noi abbiamo osato e anche parecchio se pensiamo che da quando siamo nati viviamo solo e solamente delle nostre visualizzazioni e della pubblicità, in massima parte privata, elargitaci da persone che non finiremo mai di ringraziare e che, promesso!, prima o poi, speriamo prima che poi, omaggeremo con una festa che ricompensi il loro impegno.
Tornando alle mere vicende di cosa pardon, casa nostra, dopo un'estate ricca di soddisfazioni e di visitatori unici assoluti, i collaboratori, ridotti sempre di più, dei giornali si sono ritrovati per una cena vigorosa alla Dogana di via Francesco Carrara degli amici Fabio Riccardo e Mirko Galligani. Già avevamo sperimentato l'accoglienza e l'abilità nel proporre dei vassoi ricchi di prodotti artigianali in quel di Altopascio in piazza Gramsci, ma dobbiamo ammettere che quanto visto e apprezzato nel nuovo locale lucchese, ha superato ogni immaginazione. Complimenti allo staff, magistrale, alla cucina dove sono state allestite vere e proprie opere d'arte che le immagini rendono a malapena. In sostanza un evento top che ci ha trasmesso rinnovata energia.
Venendo alla cronaca spicciola, presente nuovamente dopo anni la nostra immancabile Vinicia Tesconi, giunta in ritardo in compagnia di Carmela Federico, le due punte della Gazzetta di Massa Carrara. Da Viareggio una new entry, Luca Pardini, acquisto veramente valido che, ci auguriamo, ripeterà i fasti di Lorenzo Poliselli, attuale giornalista professionista approdato appena sedicenne alla corte delle Gazzette. Dal Serchio i soliti e inossidabili Simone Pierotti e Andrea Cosimini, con il primo che non è mai andato via ed è il più 'vecchio' tra i collaboratori e il secondo che via se ne è andato, ma ha mantenuto i suoi legami con il passato.
Dei lucchesi c'erano Gabriele Muratori, Francesca Sargenti che seguirà la stagione di prosa del teatro del Giglio, Irene Decorte, una promessa mantenuta e anche lei collaboratrice affidabile e con ampi margini di miglioramento, Fabrizio Perotti, nuovo approdo e persona eccezionale sotto tutti i punti di vista, Valter Nieri, unico, irripetibile, straordinario. E' un onore averlo tra le firme del giornale. E vogliamo dimenticare il grafico che ha disegnato le Gazzette? Marco Ferrari, anche lui una vita, o quasi, con noi. Infine non possiamo dimenticare Loreno Bertolacci, direttore più responsabile di chi scrive, della Gazzetta del Serchio, collega e amico più che sincero e il commercialista di tante battaglie, Giovanni Ansel, scorbutico solo in apparenza, ma molto, molto sensibile e la cui amicizia ci onoriamo di conservare da trent'anni e forse più.
Eccoci qua. Un po' più anziani o diversamente giovani, ma sempre uguali a se stessi.
Una menzione speciale la merita una nostra ex collaboratrice che mai sarà ex: Giulia Del Chiaro, in compagnia del fidanzato e, soprattutto, in dolcissima attesa. A lei gli auguri e le felicitazioni di tutta la redazione.
E un'altra all'azienda senese Fiore 1827, duecento anni di storia, merita un apprezzamento speciale per i due panettoni artigianali 'estivi' alla pesca e all'albicocca fatti a mano a lievitazione naturale e riconosciuti dal Gambero Rosso tra i top in materia. Da mangiare, come sostiene giustamente il gastronauta Davide Paolini, rigorosamente con le mani e tutti i commensali, per poterlo assaggiare, hanno dovuto, prima, lavarsi le mani. Panettone favoloso e soffice, da sperimentare con tutti e quattro i gusti: olfatto per il profumo, gusto per il sapore, vista per l'aspetto e tatto perché strappato con le dita...
Foto Ciprian Gheorghita