"Un'occasione di confronto sull'andamento e le opportunità per gli operatori aderenti alla filiera della farina di castagne della Lunigiana D.O.P. e per raccogliere idee sullo sviluppo di questa coltura secolare". È l'oggetto dell'incontro tecnico organizzato da Regione Toscana per il 29 maggio alle 16 al Castello di Terrarossa, rivolto a tutti gli operatori della filiera ed al comitato promotore della farina di castagne della Lunigiana, costituito nel 2004 ed oggi composto da 15 membri. Tra i fondatori del comitato, l'agriturismo Montagna Verde e l'azienda agricola Borgo Antico di Barbara Maffei ad Apella.
La superficie di produzione della farina di castagne della Lunigiana comprende l'intero territorio dei 14 comuni lunigianesi in cui le peculiarità orografiche del territorio, la varietà di castagne utilizzate, l'essicazione e la macinatura realizzate con tecniche antiche, rendono la farina un prodotto eccezionale. Non solo: tra i prodotti più identitari del territorio di Lunigiana, la farina di castagne ha ottenuto nel gennaio 2006 il riconoscimento della denominazione di origine protetta (dop), nell'aprile 2011 la certificazione di origine controllata (doc) e da allora è sempre più apprezzata.
Un apprezzamento in crescita costante che, però, altrettanto costantemente deve fare i conti con le altalenanti variazioni negli indici di produzione. Il 2022 ha chiuso in positivo con una raccolta in recupero rispetto a periodi precedenti in cui la produzione aveva sofferto e talvolta subito cali drastici. Coldiretti Massa Carrara ha registrato un incremento della produzione intorno al 20%, in linea con il trend nazionale, mentre il 2021 per la farina della Lunigiana Dop era stata una stagione molto magra con appena 21 quintali di prodotto certificato contro i 38 del 2019.
L'attenzione è sempre alta, dunque, sulle minacce alla produzione e la preoccupazione dei produttori locali è la stessa che muove la direzione regionale agricoltura e sviluppo rurale: "la presenza del cinipide e lo sviluppo di ulteriori patologie che negli ultimi anni hanno fortemente indebolito la filiera della Dop - si legge nella nota della Regione - così come lo sviluppo economico di tutte le aree castanicole toscane ed italiane".
Al punto che, di recente l'organismo di controllo incaricato della DOP, TCA Certificazioni srl, ha redatto il nuovo piano dei controlli che il Ministero competente ha approvato.
Mantenere la fertilità del suolo dei castagneti anche attraverso la pratica delle concimazioni, mantenere la vigoria della pianta tramite la potatura, inoltrare al servizio fitosanitario regionale la comunicazione di interventi di lotta biologica, micro-biologica e per l'uso di feromoni attrattivi in foresta: sono alcune delle indicazioni per la difesa ed il recupero dei castagneti infestati.
Al momento dell'immissione al consumo la farina di castagne della Lunigiana deve possedere requisiti specifici definiti da apposito disciplinare: umidità massima del 8%; vellutata al tatto e fine al palato; granulometria minore o uguale a 0.8 mm, di cui almeno l'80% minore o uguale a 0.3 mm; colore che può variare dal bianco all'avorio; sapore dolce al palato; zuccheri totali complessivamente non inferiori al 20%; profumo di castagne, assenza di odore di muffe e di stantio.