Non hanno creato dissesto sulla strada o sul marciapiede, non sono a rischio crollo, ma sono stati abbattuti e a breve ne verranno abbattuti altri due. Stiamo parlando dei pini di viale Colombo, a Marina di Carrara, e la segnalazione arriva dal professor Riccardo Canesi noto ambientalista che non riesce a comprendere il motivo di questa decisione presa dal comune. “Producono ossigeno e abbattono inquinanti e rumore – spiega Canesi - peraltro in un'area che ha particolarmente necessità di questi effetti benefici e vitali. Migliorano il nostro umore, ospitano colonie di uccelli e rendono più bella (meno brutta?) la città sottraendo alla nostra vista, almeno parzialmente, un capannone industriale. Sono su un marciapiede molto frequentato. Forse vengono abbattuti per far spazio a nuovo cemento? L'unica loro colpa è essere incappati nelle maglie di un assurdo progetto dell'Autorità Portuale (lotto 2 del water front) con l'avallo complice e acritico di una giunta comunale che sta brillando per insensibilità, mancata cura e distruzione del verde urbano (a quando il Piano del Verde?). Se mai ripiantassero qualcosa (ho i miei dubbi), occorreranno 50 anni perché le nuove piante garantiscano gli stessi servizi ecosistemici di quelle irresponsabilmente abbattute. Se una pianta è pericolosa, è più che giusto abbatterla. Ma, in un'epoca di cambiamenti climatici come questa e in una città in forte deficit di verde pubblico, prima di abbattere una pianta bisognerebbe rifletterci bene. E avvisare i cittadini, considerato che si tratta di un bene comune della collettività. Sono purtroppo arrivato alla conclusione che i nuovi amministratori di Carrara, che sicuramente hanno ereditato una situazione non ottimale, ma che si ostinano a non mutare la tendenza, vivano su Marte.Io, laicamente, con il disincanto dovuto all'età e pur non condividendo alcuni progetti politici (vedi ampliamento del porto), mi sono rapportato all'amministrazione sempre in maniera costruttiva e collaborativa, oltre che amichevole, su molti ambiti della vita cittadina (dal sociale alla cultura, dall'ambiente alla mobilità, dai rifiuti ai gemellaggi). Ho pensato e continuo a pensarlo, vista la mia esperienza e qualche mia minima competenza, di poter dare, con il mio solito entusiasmo, un piccolo contributo alla "riduzione del danno" e al miglioramento della nostra città da troppo tempo in una profonda crisi economica, sociale e culturale. Devo dire, con grande amarezza, che su molti temi, e il verde è macroscopicamente uno di questi, sono molto deluso dai nostri amministratori. Da uomo di sinistra, affermo con preoccupazione che, finora, da un punto di vista elettorale, è andata bene anche perché di là avevamo e abbiamo il vuoto cosmico. Se continuiamo ad amministrare così, però, nei panni dei dirigenti di quel che rimane dei partiti progressisti, comincerei seriamente a impensierirmi”.