“Scendo nuovamente in campo, prima di tutto perché ho sentito forte attorno a me l'affetto della città. Siamo gente che si cerca negli sguardi e si riconosce anche da una stretta di mano”. Angelo Zubbani torna a spendersi per la sua città, al fianco del candidato sindaco Cosimo Ferri, animato da una mai sopita passione politica: “È qualcosa che ha a che fare con il senso del dovere e delle responsabilità, della partecipazione e dell'impegno. Ho sempre dato il mio contributo politico ma ora credo ce ne sia ancor più bisogno”.
Zubbani reagisce ad un’amministrazione che si è insediata a suon di annunci: “Gridava ad ogni angolo che avrebbe rigirato la città come un guanto, che l'avrebbe rifondata salvandola dalla perdizione pseudo-mafiosa come fosse “Gomorra”.
Invece, chiosa: “Dopo un solo mandato l’amministrazione uscente non ripresenta il suo sindaco e non candida al suo posto nessuno dei suoi assessori: avrà il solo merito di essere semplicemente dimenticata. Ora tutti sanno che non ci sono vie brevi per la felicità, che attribuire tutte le responsabilità a quelli di prima è stata una scusa per fuggire alle proprie. Tutto quello che si può fare si fa solo con un lavoro quotidiano nella consapevolezza dei tanti conflitti che attraversano il tessuto sociale di Carrara”.
Il programma sarà coerente e serio, assicura Zubbani: “Le questioni sono note: dai problemi dei paesi a monte che necessitano di valorizzazione, alla Marina con le sue specificità: sarà di conforto la realizzazione del water front dietro cui ci sono anni di progettazione, interlocuzioni e ricerca di risorse. Nel mezzo, un’estesa e importante Avenza, ancora affascinante nella sua parte storica e inclusiva rispetto al massiccio esodo dai paesi a monte e dal centro città. E poi Carrara, con il suo ammirato centro storico da rivitalizzare anche attraverso il recupero dei palazzi d’epoca già finanziato cinque anni fa”.
Zubbani affonda sulle questioni irrisolte e rimaste tutte sul tavolo. È fondamentale la messa in sicurezza del Politeama con una sinergia pubblico-privato sull’esempio dell’ex cantiere navale (NCA), oggi The Italian Sea Group (TyG)”.
Questione cruciale: il marmo, fondamentale per l’economia e l’occupazione “Si tratta di un settore da implementare, con regole più chiare a livello comunale e regionale ma al contempo con prospettive di concessioni più durature e condizionate”.
Un’attenzione particolare, secondo Zubbani, va rivolta all’erogazione dei servizi socio-sanitari con una maggiore ripresa funzionale del monoblocco, con la realizzazione di volumi laterali per attività specialistiche distrettuali, senza dimenticare le palazzine di Monterosso: “Il tutto, pretendendo anche il rispetto degli accordi formali a suo tempo sottoscritti anche da me, come ad esempio la scuola infermieri e molto altro”.
A conclusione, Zubbani rimarca che “Avendo il territorio la classificazione di area di crisi industriale, rimangono irrisolti i problemi della bonifica della falda acquifera di tutte queste aree con centinaia di ettari bloccati per riconversioni o nuovi insediamenti che possono portare ciò che serve: lavoro”.