Ce l'ha fatta ancora una volta, Francesco Persiani, nonostante il commissariamento, la sfiducia e i forti attriti che hanno portato il centrodestra diviso a queste elezioni, ha vinto questo ballottaggio.
L'avvocato, premiato dai cittadini massesi dopo quasi cinque anni di amministrazione che hanno scelto la continuità, si prepara a tornare a palazzo civico per portare a termine il lavoro iniziato nel 2018, quando il centrodestra, per la prima volta nella storia di Massa, ha eletto un sindaco.
Un risultato frutto di una campagna elettorale condotta a tappeto in tutti i quartieri e favorito, probabilmente, da una parte di quegli elettori di Guidi, che nonostante le forti divergenze hanno deciso di premiare comunque il candidato del centrodestra.
Dalla parte opposta, il centrosinistra, non è riuscito a mobilitare tutti quegli elettori che sperava di poter portare ai seggi attraverso i numerosi appelli lanciati. Il partito democratico, insieme a Guidi il vero sconfitto di questa tornata, nonostante un buon risultato al primo turno è costretto all'opposizione per altri cinque anni, in attesa di sviluppi a livello dirigenziale.
I numeri definitivi sono evidenti: Persiani ha vinto con 15 mila 66 voti , pari al 54,6 per cento. Ricci, ha portato a casa 12 mila 526 voti pari al 45,4 per cento.
Francesco Persiani è arrivato a piedi sotto il comune, accompagnato da un corteo festante che lo ha portato in trionfo dal suo comitato elettorale fin per le vie del centro e con molto entusiasmo ha dichiarato: "C'è tutta la voglia di continuare un lavoro cominciato cinque anni fa, ringrazio gli elettori e il mondo civico che ci ha sostenuto. C'è stata condivisione e unità fin dall'inizio. Manterremo tutte le promesse fatte agli elettori, questo risultato è importante quanto quello del 2018, il buon governo continua anche a Massa. Inizieremo il dialogo con le forze politiche e i cittadini non appena ci insedieremo. Il nostro percorso può durare cinque anni. Adesso - continua - ci godiamo la festa e da domani cominciamo a lavorare. La città mi ha riconosciuto come una persona seria che accoglie i bisogni di tutti. Il nostro messaggio è stato più forte di quello di altri: la città l'abbiamo unita noi. La destra ha fatto un grandissimo risultato anche in Toscana perché siamo vicino ai cittadini e sappiamo coinvolgere liste civiche importanti. Voglio ringraziare la mia famiglia - conclude - e gli amici e il presidente Meloni che ha capito l'importanza della possibile vittoria del centrodestra. Non vi deluderò".
“Risultato che non ci soddisfa – è il commento del candidato di centro sinistra, Enzo Ricci -. Abbiamo giocato una partita che sapevamo difficilissima e che fino a pochi mesi fa non credevamo di riuscire a giocare. Abbiamo visto un entusiasmo che non si vedeva più da almeno cinque anni a Massa e questo mi ha permesso di portare avanti quello che credo possa essere utile per questa città. Evidentemente la nostra proposta rispetto a quella del nuovo sindaco non è stata capita oppure i cittadini massesi hanno voluto consegnare di nuovo la città al sindaco Persiani. Evidentemente per la maggioranza dei massesi il sindaco Persiani ha lavorato bene e gli auguro le cose più belle. Saremo in consiglio comunale e faremo la nostra battaglia sulle tematiche che abbiamo condotto: ricucitura della città, povertà, disuguaglianze, problema ambientale e ci batteremo fino in fondo affinché tutte le proposte che abbiamo fatto in campagna elettorale siano considerate anche se l’amministrazione non sarà guidata da un sindaco di centro sinistra”. Insomma, una bella partita: “Purtroppo abbiamo perso: la destra si è ricompattata. Abbiamo costruito però una bella squadra con tante persone, tante donne, tanti giovani e adesso nei prossimi cinque anni abbiamo il dovere di fare opposizione alla destra massese e costruire l’alternativa per dare a Massa un nuovo governo democratico e progressista. Mi auguro che davvero Persiani sia il sindaco di tutti e lo invito fin da adesso a volgere il suo sguardo verso le periferie della città. Lo abbiamo detto in campagna elettorale e lo diciamo oggi: non esistono massesi di serie A e massesi di serie B. Noi porteremo avanti la nostra battaglia con una opposizione costruttiva”.