Incredibile: le elezioni per il comune di Massa, in programma nel 2023, non sono ancora entrate nel vivo, eppure la sinistra comincia a perdere pezzi. Le crisi tra gli alleati del centrodestra avrebbero potuto spianare la strada a chi è stato in minoranza negli ultimi cinque anni, ma la paventata, e possibile, candidatura di Fabio Evangelisti tra le fila del Pd ha fatto storcere il naso a quasi tutto il fronte progressista.
Troppo invischiato, con già troppe poltrone alle spalle: per molti esponenti delle liste civiche, ed elettori, forse Evangelisti non sarebbe la figura perfetta per riunire il centrosinistra: un pensiero esternato anche dal consigliere comunale, per la lista civica Arcipelago Massa, Andrea Barotti, che vede nella discesa in campo di Evangelisti l’ennesimo fallimento di un partito in mano a figure di spicco e correnti interne, ormai completamente slegato dalla realtà.
“La partecipazione di esponenti di primo piano del Partito democratico – si legge nel comunicato a firma Barotti – mi riferisco al consigliere regionale Giacomo Bugliani ed al presidente della provincia Gianni Lorenzetti, oltre ad alcuni rappresentanti di forze del centrosinistra, al convegno organizzato da Fabio Evangelisti non susciterebbe alcuna sorpresa se l’evento avesse come unica finalità la presentazione di un libro di memorie. La realtà però, da quanto leggo dai giornali, pare diversa.
La manifestazione, stando ai quotidiani, avrebbe l’ulteriore scopo di lanciare la candidatura dell’ex onorevole, ex presidente dell’Azienda di Promozione Turistica, ex consigliere comunale, ex assessore provinciale alla cultura, ex segretario provinciale del PCI, ex candidato alle primarie del centrosinistra (vinte da Volpi) ed oggi scrittore. Trovo davvero sgradevole, ed inopportuna, la presenza di esponenti del centrosinistra ad un tale appuntamento poiché avviene poco dopo il tentativo di dar vita ad una coalizione per giungere ad un programma comune e ad un candidato unitario”.
Arcipelago Massa, spiega Barotti, aveva dato la sua disponibilità per la creazione di un fronte in grado di arginare le destre, ma con queste personalità al comando, e il disinteresse completo a dialogare con i propri alleati, la lista civica potrebbe fare un passo indietro, poiché per nulla intenzionata a vivere un ruolo di subalternità e cieca obbedienza a programmi non pensati all’unisono.
“Arcipelago Massa ha aderito – continua Barotti – con sacrificio e convinzione, all’invito del segretario comunale democratico, credendo che il quadro politico si fosse chiarito. Il civismo che la mia componente esprime ha messo da parte le questioni divisive per cercare di costruire un fronte contro la destra sovranista ma, alla luce dei fatti, quello sforzo è stato inutile. Temo che, anche questa volta, la realtà sia ben lontana e diversa dalle dichiarazioni di buona volontà che ho letto solo alcuni giorni fa; il tavolo del centrosinistra è già zoppo! Mi dispiace osservare come i personalismi e le correnti privino di forza i partiti ed i segretari. Ho ritenuto necessario intervenire per spiegare che la disponibilità di Arcipelago Massa a far nascere un blocco che freni la destra non deve essere confusa con subalternità; è mio compito, a questo punto, difendere l’identità del mio movimento ed il cammino sin qui compiuto. Perciò, la partecipazione al tavolo del centrosinistra non credo possa, viste le condizioni, continuare”.
La critica a Evangelisti, nelle parole di Barotti, è netta e inequivocabile. Per il consigliere, l’ex deputato è stato uno delle figure che ha permesso alla destra di prendere il potere a Massa: un “salvatore” di cui non si sentiva proprio la necessità.
“Esprimo il mio disappunto – chiosa il consigliere – verso quei rappresentanti istituzionali che assistono alla ufficializzazione, in un palazzo di governo, della discesa in campo di Evangelisti; un politico che non mi sembra abbia risposto all’invito del Segretario del PD. All’ex onorevole vorrei far sapere che Massa non attendeva l’arrivo di un salvatore dal Portogallo; “un salvatore” che ha avuto importanti incarichi e con essi la concreta possibilità di dare un contributo per risolvere le criticità di questo territorio. La città che abbiamo oggi è il risultato non solo dei cinque anni della destra sovranista (a onor del vero piccola parentesi ma comunque segnante) ma anche di un passato che ha visto Evangelisti tra i protagonisti. Non basta un libro di ricordi o di belle speranze per far dimenticare la storia”.