Doveva essere la presentazione della sua candidatura ai colleghi della Lista Ferri, ieri pomeriggio presso la sede elettorale di Via Lunense a Marina di Carrara, ma Francesca Bernardini non ha potuto presenziare a causa dell'isolamento preventivo per covid.
Eppure lei ha voluto far giungere il suo pensiero con una lettera ai candidati ed amici che si sono comunque riuniti in sede, ringraziando l'aspirante sindaco Cosimo Ferri per averla voluta in lista ed Alice Rossetti per la vicinanza dimostrata in diversi momenti di difficoltà.
Trentacinque anni, centralinista presso il Provveditorato agli studi di Massa-Carrara, diventata non vedente dal giugno 2018 a seguito di una malattia. Vive con la mamma ad Avenza e con i suoi gatti, di cui dice di essere innamorata.
Insieme alla professoressa Doriana Guadalaxara, ha attivato i corsi di arte Braille presso il liceo artistico I.I.S. A. Gentileschi di Carrara e Francesca tiene a precisare che si tratta del primo corso a livello nazionale. "Esiste dal 700 la scultura tattile ma per i non vedenti ad oggi non esiste una tecnica per sentire i disegni. Il nostro metodo consiste in una tecnica a punti su foglio".
Per i 5 giugno, Francesca ha programmato una mostra in cui verranno esposte le opere messe a punto insieme alla prof. Guadalaxara con gli studenti delle classi prima e seconda dell'I.I.S. Gentileschi. L'appuntamento è presso il Centro Giovanile diocesano in Via VII Luglio dalle 15 alle 19.
"Ne vado molto fiera. – ha detto Francesca - Da settembre inizierà anche il progetto rivolto al personale scolastico sul linguaggio Braille. Voglio mettere al primo posto la diffusione del Braille che permette alle persone ipovedenti o cieche di leggere e quindi di comunicare con il mondo esterno. Sapete, io volevo fare alcuni dei miei biglietti elettorali scritti in questa modalità, ma visti i tempi stretti e prossimi alla data del voto, non è stato possibile perché la tipografia doveva mandarli fuori provincia. Cosi ho dovuto rinunciare a questo mio proposito".
Poi Francesca entra nel merito della campagna elettorale in corso: "Sono molto grata a Cosimo Ferri per essere venuto nella mia casa a darmi l'opportunità di essere presente e partecipe a questo appuntamento elettorale dove, insieme a voi e come voi, posso decidere del futuro della mia città. Non è facile per le persone con disabilità essere protagoniste nella comunità in cui vivono. Sono cieca ma riesco comunque a ''vedere'' tante cose che dovrebbero essere diverse, così da facilitare la vita alle persone con disabilità".
Francesca spiega le difficoltà e l'isolamento a cui troppo spesso sono destinate le persone come lei: "Tutti voi sapete bene quanto spesso veniamo dimenticate e restiamo isolate nella nostra famiglia. In realtà i nostri desideri sono quelli di tutti: poter avere una vita autonoma, potersi spostare, andare al lavoro, andare in vacanza o solo a trovare un amico o amica senza dover sempre ricorrere all'aiuto di qualcuno".
Eppure, basterebbe poco per semplificare la vita alle persone disabili: "Per esempio, non sarebbe difficile dotare di chiamata vocale le fermate dei mezzi pubblici, oppure avere strade munite di semafori intelligenti, uffici pubblici con percorsi tattili e meno barriere architettoniche in giro per la città".
Secondo Francesca non regge la scusante della mancanza di fondi: "Questa è una motivazione di comodo e inaccettabile, intanto perché non parliamo di spese impossibili e poi perché non si possono discriminare le persone. Purtroppo però, questa realtà ci obbliga a passare tanto del nostro tempo tra le mura domestiche, ed è per questo che diveniamo per il mondo esterno delle persone invisibili".
E conclude: "Far parte di questa lista che ha voluto Cosimo Ferri mi permette di aiutare le persone con disabilità perché io vivo la disabilità: se davvero si iniziasse a fare qualcosa di concreto e duraturo per i disabili, se fossimo in grado di accoglierli, di inserirli in un percorso lavorativo dopo il periodo scolastico, di farli passeggiare nei nostri giardini e nelle nostre strade, io credo che le città sarebbero più vivibili per tutti e anche più belle".
Michela Carlotti