Gli ultimi cinque anni in Italia (e non) sono stati molto importanti per quanto riguarda il settore della produzione di CBD. Il mercato ancora oggi è in ascesa nonostante tutte le problematiche di carattere politico e legislativo che sono nate nel corso del tempo.
Gli investimenti delle aziende produttrici del tabacco e i grandi meriti di diverse aziende italiane sono alcune delle cose che meglio hanno fatto a questo ambiente da molti anni.
Questa nuova golden age della materia prima ha portato anche ad una nuova giovinezza per tutti i vaporizzatori di erbe. Prodotti come il Mighty al giorno d’oggi risultano essere più attuali che mai, specie se perché riescono ad essere versatili al punto giusto funzionando con moltissime cose diverse.
Se associamo la seconda giovinezza di questi strumenti alla crescita costante del CBD, specie in Italia, ci resta molto più facile capire perché possiamo parlare di un mercato in crescita.
Dove tutto è cominciato
Storicamente parlando, l’Italia si è comportata da vero e proprio precursore all’interno del mercato europeo. Questo è stato possibile grazie alla combinazione di due fattori: da una parte la deroga di una legge (la 242) e dall’altra l’intuizione di un azienda per una modifica legislativa sulla vendita dei fiori di canapa.
La combinazione di questi due eventi ha fatto crescere in maniera importante il settore, andando a sradicare quelli che erano i tabù su una pianta precedentemente considerata come illegale. Tutto questo si può iniziare a datare dal 2017 in poi: la nuova golden age tanto per il CBD quanto per tutto il microcosmo di strumenti per poterlo utilizzare.
Questa prima fase iniziale del mercato è stata la base per la situazione attuale.
La crescita quasi esponenziale del settore ha avuto due grandi elementi che hanno fatto da sistema di bilanciamento: da una parte una crescita numerica del settore, con tanti nuovi consumatori, e dall’altra un proliferare di aziende poco efficienti che hanno portato a ripercussioni anche negative su diverse parti della filiera produttiva. Le aziende poco efficienti hanno portato ad un abbassamento dei costi di vendita, con ovvie ricadute sulla qualità finale del prodotto.
Chiusi per la provvidenza
La seconda (e piuttosto curiosa) espansione del settore è da datare invece al lockdown del 2020. A dispetto di quanto si fosse pronosticato negli anni passati, il consumo di CBD e simili sostanze è aumentato in maniera notevole durante questo periodo molto particolare della storia italiana.
Questo perché le molte persone con rinnovato tempo libero si sono ritrovate interessate ai prodotti derivati dalla canapa e, pertanto, sono diventati nuovi consumatori. Chi aveva uno store online o chi poteva spedire si è ritrovato quindi sommerso di nuove domande da soddisfare.
La varietà della proposta di CBD in questo caso ha giocato un ruolo fondamentale per quello che è il mantenimento della base di clienti: ci sono varietà di CBD di per praticamente qualsiasi gusto e varietà che si adattano molto meglio di altre ad un utilizzo quasi gastronomico della cosa.
L’odore e il sapore, in sostanza, sono diventati parametri importanti rispetto alla mera ricerca dell’effetto esilarante.
Quali sono le varietà di CBD più popolari in Italia?
Rimanendo sul fronte “gastronomico” della questione CBD, quali sono alcuni dei gusti più interessanti per il pubblico italiano?
Basta guardare un po’ in rete e fare qualche ricerca per trovarsi davanti ad una pletora di varietà e gusti anche molto diversi tra loro. All’interno del territorio italiano vanno molto forte le commistioni tra oli di CBD (con concentrazioni generalmente leggere di sostanze e principi attivi) e aromi derivanti da frutti dolci o freschi.
I frutti più popolari sono senza dubbio gli agrumi (come limone o arancia) o il mango che con la sua commistione di dolcezza e freschezza rappresenta un ottimo compagno per i terpeni del CBD.
Conoscere i gusti più importanti per il pubblico italiano è molto importante per cercare di capire se esistono delle tendenze locali derivanti dalla cultura e se le campagna promozionali portate avanti finora dalle aziende di settore hanno avuto un ruolo determinante nel dare forma ai gusti.
Ecco una tabella con alcuni dei gusti più popolari all’interno del territorio italiano
Tipologia |
Gusto |
Lemon Haze |
Sapore agrumato, fine bocca lungo con grande intensità aromatica |
Orange Steam |
Sapore aranciato con aroma morbido e avvolgente |
Mango Kush |
Aroma dolce e muschiato derivante dal profilo organolettico del mango; ha anche sfumature tropicali derivanti dalla presenza di ananas e banana. |
Kiwi Skunk |
Aroma fresco e fruttato complice la presenza del kiwi, sapore dal retrogusto terroso dovuto all’uso di piante di tipo skunk |
Mango Moon |
Mango fresco con aroma dolce dovuto alla presenza di pesca nel composto, fine bocca dal sapore muschiato per ulteriore freschezza |