Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa riflessione-segnalazione inviataci da un avvocato residente a Montignoso in merito alla pubblicazione di un comunicato dell'Arci 31 Settembre. Aggiungiamo che non abbiamo mai avuto simpatie per l'Opus Dei né, tantomeno, per il Vaticano. Quanto al dovere di ogni giornalista, difficile riuscire ad approfondire sempre tutto quello che riguarda personaggi storici non sempre conosciutissimi e di ogni epoca quando sono altri a inviare testi. Comunque attendiamo eventuale risposta dell'Arci:
Gentile direttore,
in un articolo comparso sul vostro giornale avete riportato pedissequamente un comunicato dell'Arci 31 Settembre contrario all'intitolazione di un parco a san Josemaría Escrivá.
Compito del giornalismo, e del giornalista, è di solito verificare le affermazioni (anche se contenute in un comunicato di terzi) prima di pubblicarle.
Il testo è infatti pieno di errori madornali e affermazioni bizzarre al limite della fantascienza.
Così, per dirne alcune:
san Josemaría non è mai stato militare né ha mai fatto parte delle forze armate (tanto meno quelle franchiste) dato che era già un giovane prete allo scoppio della guerra civile spagnola.
Prete in fuga, inoltre, per salvare la sua vita.
L'Opus Dei non è una istituzione straniera: essendo una istituzione della Chiesa ha carattere universale, inoltre la sede è a Roma.
Non penso che nessuno negli Stati Uniti o in Africa pensi ai francescani come istituzione straniera solo perché San Francesco era umbro.
L'Opus Dei non ha inoltre nessuna reputazione oscura, ha degli statuti pubblici tradotti anche in italiano e presenti sul sito web accessibile a chiunque, così come i suoi canali sui social network, delle mail pubbliche di contatto e anche una mappa pubblica dove sono mostrati tutti i suoi centri con tanto di indirizzo e contatti.
Tralascio inoltre di toccare molti altri punti palesemente infondati.