Il gioco d’azzardo ha origini molto antiche. Si presume addirittura che le prime forme di un rudimentale casinò vennero introdotte in Mesopotamia. L’Europa, anche grazie alle scoperte avvenute durante i viaggi di esploratori come Marco Polo, riuscì ad importare forme di gioco orientali e riadattarle al proprio pubblico.
Sicuramente molto in voga, tra la nobiltà, erano i giochi di carte e pian piano, anche grazie ad eventi come il Carnevale di Venezia o di Viareggio, si riuscì a creare un ambiente di gioco simili ai casinò moderni. Per vedere un primo esempio di slot machine bisogna però andare oltreoceano, ovvero far capolino negli Stati Uniti d’America.
All’inizio del ‘900 è proprio negli States che vennero inventate le prime slot machine, molto diverse nell’aspetto e nella funzionalità da quelle che si trovano oggi, anche se i giocatori e gli interessati non mancavano di certo.
Il proibizionismo, che ha comunque fatto la fortuna di molte case da gioco clandestine, ha fatto sì che la nuova invenzione della slot, sbarcasse nel vecchio continente. Dal secolo scorso, le innovazioni e le regolarizzazioni attorno a questo nuovo gioco, hanno continuato a fare passi in avanti.
Quando sono apparse le prime slot machine in Italia
Non è facile riuscire a stabilire l’anno esatto in cui sono comparse le prime slot machine in Italia, ma di una cosa siamo certi: sono state accolte con molto entusiasmo.
Le primissime “macchine mangiasoldi” avevano delle caratteristiche molto più meccaniche che digitali e i rulli erano fisici e giravano con un sistema brevettato solo nel 1984 da Inge Telnaes.
In linea di massima, la presenza effettiva di slot machine simili a quelle giocabili oggi nei siti di slot online legali è avvenuta nei primi anni ’80.
Chi sono i giocatori più incalliti
Se dovessimo fare un’attenta analisi di mercato e capire qual è il gruppo di interesse al quale vendere il “prodotto” slot machine, potremmo tranquillamente affermare che gli uomini sono quelli che prediligono le slot machine fisiche, mentre le donne, forse per maggior discrezione, usano le slot online.
Le pubblicità di una volta cercavano di introdurre figure femminili di un certo prestigio (e di una certa bellezza) nelle sale da gioco dei casinò. Chi le ha frequentate, può di certo affermare che la percentuale di uomini presenti era molto maggiore della controparte femminile.
Tuttavia, la presenza di un pubblico femminile all’interno dell’online gaming si fa sentire e il gioco delle slot pare essere assieme al bingo una delle attività preferite dalle donne.
Per quanto riguarda la fascia d’età, se gli uomini si concentrano tra i 30 e i 50 anni, l’asticella delle donne si alza di almeno un decennio. La maggior parte delle persone dedite al gioco è single, anche se non si escludono nuclei famigliari interi che decidono di investire una parte del proprio stipendio nel gioco d’azzardo.
Si ricorda, comunque, che è severamente vietato per i minorenni giocare alle slot.
Quanto si spende l’anno nel gioco con le slot machine
Andando a leggere i dati nazionali in merito al gioco d’azzardo, si scopre che nel 2020 sono stati spesi ben 88,38 miliardi di euro e si tratta comunque di un dato al ribasso, rispetto ad altre annate più fortunate per il mercato.
Andiamo a vedere alcuni dati in merito alla spesa degli italiani per quanto concerne il gioco d’azzardo e in particolare chi spende di più al gioco delle slot machine.
Nord Italia
Forse non lo avete mai sentito nominare e probabilmente non ci siete nemmeno mai passati, ma il comune di Caresanablot, nella provincia di Vercelli, in Piemonte è il comune che ha registrato il record italiano di giocate pro-capite.
Stiamo parlando di un comune con poco più di mille abitanti, in cui, a detta degli intervistati, giocano praticamente tutti.
Per quanto riguarda invece la regione che in assoluto ha speso di più, sia al nord che in tutta la nazione, è la Lombardia. Certamente, il numero di abitanti influenza di molto questa statistica.
Centro Italia
Tra le provincie del centro Italia è invece Prato a distinguersi in modo particolare. Negli anni passati, si è sfiorata una spesa pro-capite di addirittura 3000 euro l’anno, in particolare nelle slot machine.
Sud Italia
L’Abruzzo è la regione invece che nel sud dell’Italia registra un maggior esborso pro-capite per quanto riguarda le slot machine. Una regione che non fa parlare molto di sé, ma che evidentemente ha degli interessi ben precisi per quanto riguarda il gioco d’azzardo.
Le slot digitali sostituiranno completamente quelle fisiche?
Stando a delle statistiche piuttosto recenti, viene stimata una slot machine ogni 143 abitanti, per quanto riguarda il nostro Paese. Diverse sono le proporzioni nel resto d’Europa.
Di certo, con la diffusione degli smartphone, dei tablet e di connessioni Internet molto più stabili rispetto al passato, le slot digitali hanno conquistato una buona fetta di mercato.
Difficile dire se saranno in grado di sostituire completamente quelle fisiche per diversi motivi:
· Il sospetto da parte del giocatore che il software sia manipolato
· La mancanza di un’interazione reale con altre persone presenti in sala
· La presenza fisica di tasti e leve che mantiene un certo fascino
· La possibilità di vedere e toccare con mano l’eventuale vincita
Per quanto affine alle innovazioni digitali, il pubblico italiano manterrà sempre una certa passione per le slot fisiche.