Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera aperta di denuncia del professor Canesi indirizzata al comandante della capitaneria di porto di Marina di Carrara a proposito di una probabile pesca di frodo:
Gentile Comandante, la presente per segnalarle la presenza di sostanze tossiche sugli scogli del porto che vengono usate presumibilmente per la pesca di frodo. Mi è capitato di riscontrare, stamani 1° maggio, verso le 9.30, nella parte terminale della passeggiata sulla diga foranea del porto una sostanza azzurrognola su uno scoglio (vedi foto).
Molto probabilmente dovrebbe trattarsi di solfato di rame, comunemente detto verde rame. Pur non essendo un esperto, mi risulta che tale prodotto può essere utilizzato (da persone irresponsabili e incuranti della legge ovviamente) per pescare soprattutto i polpi, ma non solo. Oltre a sterminare polpi e pesci, con tale brutale sistema, si hanno pesanti effetti anche sull'ecosistema marino oltre che sulla salute degli eventuali consumatori.
Tra parentesi, allo scoglio in questione si accede da un buco nella recinzione portuale, aperto da tempo immemorabile, che, a questo punto, sarebbe il caso di provvedere urgentemente a chiudere. Nell'occasione, pur rendendomi conto delle Vs difficoltà operative, auspicando che i colpevoli vengono individuati, mi permetto di sollecitare maggiori controlli nei confronti di tutte le forme di pesca di frodo sulla costa e in mare.