Per un'Italia che in queste settimane ripensa con qualche rimpianto all'esclusione dal Mondiale, c'è un tecnico che con il suo Napoli si sta godendo decisamente questa pausa. Trattasi di Luciano Spalletti, volto e architetto di una squadra che arriva alla sosta per Qatar meritatamente in testa al campionato di Serie A con ampio divario, più 8 punti, sulla prima inseguitrice al secondo posto, ovvero il Milan lo scorso anno campione d'Italia. Al massimo con la Roma il tecnico di Certaldo aveva toccato 32 punti, mentre con l'Inter era arrivato a quota 39. Dopo l'ultima vittoria per 3-2 sull'Udinese sono 41 i punti conquistati con il Napoli fino a oggi, mai così in alto in questa fase del campionato. Disputate quindici giornate, Spalletti chiude il 2022 da primo in classifica tra applausi e consensi in Italia e da tutta Europa.
Soprattutto si mette alle spalle contestazioni e critiche nate tra il 10 e il 24 aprile scorsi, due settimane segnate dai ko con la Fiorentina e l'Empoli e dal pareggio con la Roma, risultati costati la possibilità di lottare sino in fondo per lo scudetto. Critiche e contestazioni spazzate via da una seconda parte di 2022 da record. Dominio in campionato e Champions stellare (primato nel gruppo A con 15 punti e 20 gol siglati nelle sei partite) che hanno ribaltato l'immagine di Spalletti, adesso condottiero del Napoli che punta davvero il tricolore.
Sogno scudetto possibile anche secondo i pronostici sul calcio, anche se per il momento i calciatori celesti convocati per Qatar, Anguissa, Kim, Lozano e Zielinski, sono concentrati innanzitutto a guidare il più lontano possibile le loro nazionali. "Archiviato" il Mondiale, quando poi ci sarà da affrontare l'Inter e la Juventus alla ripresa del campionato, il Napoli non temerà confronti, anzi saranno le storiche rivali a partire svantaggiate contro la corazzata spallettiana. Si ripartirà il 4 gennaio dalla sfida di San Siro contro i nerazzurri, staccati in classifica addirittura a meno 11, poi l'8 a Marassi contro la Samp e il 13 in casa contro i bianconeri. Superato questo scoglio, Spalletti potrà pensare con più serenità anche al doppio confronto degli ottavi di Champions League in programma il 21 febbraio e il 15 marzo contro l'Eintracht, un avversario alla portata per chi all'andata del girone aveva strapazzato 4-1 il Liverpool di Klopp.
Ma per arrivare a tutto ciò è servita una rivoluzione di immagine e di risultati messa in pratica in quattro mosse. La prima attraverso la gestione del mercato, via i big Insigne, Mertens e Koulibaly, dentro gente nuova e fresca come Kvaratskhelia e Kim, di cui Spalletti ha esaltato il talento. La seconda puramente tecnica, rigenerando Zielinski nel nuovo ruolo di mezzala, inventando Lobotka play-maker e poi sfruttando la partecipazione al gioco dei terzini, Di Lorenzo, un gol e tre assist, e Mario Rui, sei passaggi vincenti, quindi concedendo fiducia a Meret. La terza di natura tattica, con il 4-3-3 e un gioco fatto di possesso e verticalizzazioni. La quarta filosofica, attraverso il coinvolgimento totale del gruppo e inculcando nei giocatori l'idea che si può essere decisivi anche scendendo in campo negli ultimi 30 minuti. Il tutto si traduce nel "miglior Napoli di sempre", parola, anzi tweet del presidente De Laurentiis.