Orrore a Massa: ritrova i resti della madre in un sacco della spazzatura | Riconosciuta solo per una protesi dentale

Cimitero - Lagazzettadimassaecarrara.it (Fonte Pexels)
La sconvolgente vicenda ha avuto luogo presso il cimitero di Montignoso nel corso di un’esumazione, lasciando un’impronta indelebile sia sulla figlia che sul personale specializzato.
Un racconto che gela il sangue, un dolore che si somma al lutto e scuote le coscienze nel profondo. Gabriella Vatteroni, cittadina di Massa, ha recentemente vissuto un’esperienza oltremodo drammatica al cimitero di Montignoso, ove ha scoperto che i resti della madre, Franca Baldi, deceduta nel 1987, non si trovavano più nella cassetta di zinco in cui erano stati deposti ventuno anni fa.
Ciò che rimaneva della salma è stato invece rinvenuto all’interno di un sacco nero, uno di quelli comunemente utilizzati per stoccare l’immondizia.
Una scoperta decisamente impressionante, e che ha lasciato senza parole sia la figlia, che si trovava in cimitero per assistere all’esumazione del padre, che gli addetti ai lavori.
A permetterle di riconoscere le ossa è stata una protesi dentale ancora attaccata al teschio della Baldi, come riporta iltirreno.it, l’unico elemento che le permesso di confermare l’identità della donna. Un colpo al cuore per Gabriella Vatteroni, che ora pretende giustizia e chiarezza.
L’assurda vicenda
Secondo quanto si apprende, la vicenda risale allo scorso 16 settembre, quando Gabriella si è recata al cimitero di Montignoso per presenziare all’esumazione del padre, Luciano Vatteroni, noto nella comunità per i suoi trascorsi da musicista e deceduto nel 1995.
L’operazione, delicata ma prevista dalle tempistiche cimiteriali, si è conclusa regolarmente. Gabriella ha però richiesto che i resti del padre venissero collocati in una cassettina di zinco nello stesso ossario in cui avrebbero dovuto riposare degnamente anche quelli della madre, riesumata nel lontano 2004. È stato in quel momento che la donna si è trovata di fronte a una scena inimmaginabile. Accompagnata dal personale specializzato, Gabriella si è diretta verso l’ossario e ha assistito alla rimozione della piccola lapide che sigillava i resti della madre. Al posto della canonica e pattuita cassetta in zinco, però, vi era un sacco nero, tanto che uno degli addetti le ha chiesto di confermare che dentro il piccolo loculo fossero contenute le ossa, anziché le ceneri. Alla conferma della donna, gli operatori hanno estratto i resti dal sacco, catapultando involontariamente Gabriella nel peggiore degli incubi.

Il riconoscimento
Erano proprio i resti di Franca Baldi, quelli inspiegabilmente (e vergognosamente) custoditi all’interno del sacco nero. Gabriella, dopo lo shock iniziale, ha confermato l’identità della madre grazie a una protesi dentale ancora il loco, e si è poi sfogata, come riportato da iltirreno.it: “Senza quel ponte sarei rimasta col dubbio per tutta la vita“.
Uno smarrimento che si è poi tramutato in rabbia e nella necessità di andare in fondo alla questione. “Per più di una notte non ho dormito” – ha confessato la donna, che ora sta convivendo con l’eventualità che altri defunti siano stati sottoposti allo stesso indegno trattamento. Dopo aver trasferito i resti dei genitori presso il cimitero di Turano, il 18 settembre Gabriella si è recata al comando dei Carabinieri per sporgere querela, contattando inoltre gli uffici dell’ASL per accertarsi che non siano accaduti altri episodi analoghi. “Scriverò una richiesta formale per chiedere che il cimitero venga chiuso e sottoposto a verifica”, ha commentato. Noi restiamo in attesa di aggiornamenti.