Critiche politiche in versione rap: le fa Cesare Micheloni, ex consigliere provinciale, che ha scritto una serie di "barre" sulle ultime vicende che hanno infiammato la città di Carrara:
In un consesso istituzionale "normalizzato",il signor Franchi con le sue infelici dichiarazioni, ha avuto il merito di riportare all'attenzione il tema della sicurezza e degli incidenti sul lavoro.
Il signor Alberto, franco e schietto
ha involontariamente sfidato il politicamente corretto.
Egli potrebbe così definirsi il Vannacci delle Apuane. Intanto, i compagni industriali, a Carrara, quando c'è da far ricorso al comune si incontrano con "baci e abbracci"
ma quando vengono messi in cattiva luce fanno "volare gli stracci".
Tranquilli! Come al solito questa storiaccia finirà a lardo, vino e tarallucci.
Intanto, i "dormienti" sindacati e partiti politici, forse affetti (come gli italiani) per il 70 per cento da analfabetismo funzionale, dopo aver visto in tv la loro città,
hanno capito che a Carrara non tutto va nell'interesse della collettività.
Ma che bravi ragazzi, finalmente abbiamo ritrovato i paladini della giustizia, i figliocci della Costituzione, altroché Vannacci.
E allora difendere operai, diritti civili e casse pubbliche è diventato il mantra da recitare, che i suddetti figliocci in ogni situazione non perdono occasione di porre all'attenzione di noi poveracci. Peccato che durante il periodo covid, quando venivano emanate leggi e norme liberticide che non permettevano di andare a lavorare a chi era sprovvisto di green pass, nessuno di loro si indignava e protestava.
Per i figliocci (a fasi alterne) della Costituzione era difficile schierarsi dalla parte dei deboli e dei discriminati, come altrettanto semplice è invece oggi manifestare contro le parole dei Franchi e dei Vannacci. "Mortacci vostri guarda chi c'è, ma 'ndo cavolo siete stati tutto 'sto tempo voi gajardi figliocci?"