Marina di Carrara, l’intervento dei Paladini Apuoversiliesi: necessario confronto con gli stakeholders

Andrea Barabotti - Lagazzettadimassaecarrara.it (Fonte Facebook)
Dopo aver firmato il nuovo emendamento al Decreto Infrastrutture, il deputato leghista Andrea Barabotti valuta la richiesta di confronto dei Paladini Apuoversiliesi.
Il deputato della Lega Andrea Barabotti si è recentemente fatto promotore di un’azione politica che mira a riportare il porto di Marina di Carrara sotto la gestione toscana, attualmente affidata all’Autorità Portuale di La Spezia.
Con un emendamento al Decreto Infrastrutture e con il pieno appoggio del Consiglio Regionale toscano, Barabotti ha richiesto ufficialmente il passaggio all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, che monitora anche gli scali di Piombino e Livorno.
L’iniziativa, annunciata lo scorso 19 giugno, punta a superare le criticità della gestione ligure, ritenuta penalizzante per il territorio apuano, soprattutto per quanto riguarda le tempistiche di carico e scarico, i ritardi sui dragaggi e sulle procedure di travel lift, ma anche le lungaggini legate al piano regolatore portuale.
A fronte della bocciatura dei terminalisti, Barabotti ha però congelato l’emendamento, proponendo un ordine del giorno per potenziare lo scalo con nuovi interventi, come i dragaggi e il raddoppio della ferrovia pontremolese, aprendo al contempo un dialogo con il commissario spezzino Pisano.
La richiesta del tavolo di confronto
Durante una recente conferenza stampa, una rappresentanza dei Paladini Apuoversiliesi – un movimento civico locale che si batte da anni per la tutela del territorio – ha caldeggiato la volontà di istituire un tavolo di confronto tra gli stakeholders, ovvero tra tutte le parti in causa.
L’obiettivo dei Paladini è quello di garantire il pieno coinvolgimento delle Istituzioni, ma anche degli operatori portuali e dei cittadini. La richiesta nasce fondamentalmente dalla preoccupazione per l’impatto ambientale e sociale delle scelte gestionali, come l’ampliamento del porto e la difesa costiera, temi su cui Barabotti, peraltro, ha precedentemente evidenziato grosse carenze. I Paladini hanno richiesto maggiore trasparenza e partecipazione nei progetti futuri, evidenziando come l’eventualità di una gestione distante possa rischiare di penalizzare le peculiarità locali.

Colacicco: “Un bilanciamento tra interessi degli uni e degli altri”
Orietta Colacicco, presidente dei Paladini Apuoversiliesi, ha preso la parola in conferenza stampa: “Per superare le conflittualità tra economia del porto ed economia turistica è necessario arrivare a un contraddittorio franco tra gli stakeholders del porto e la società civile, rappresentante i cittadini, i villeggianti, le categorie economiche del mare, le associazioni della sostenibilità – quale è la nostra – e gli ambientalisti. Gli operatori perseguono obiettivi, le categorie economiche danneggiate e minacciate dall’erosione devono guardare al proprio futuro, agli ambientalisti interessa la tutela del territorio“.
E ha infine chiosato: “Quindi, la prima cosa è organizzare un tavolo fra questi attori, invitando ad ascoltare i politici e gli amministratori. Solo così si potrà, come si dice, trovare la quadra in un bilanciamento tra interessi degli uni e degli altri“.