Smaltimento rifiuti, maxi multa da 20.000 euro per un carrarese che gettava l’immondizia nel canale di Battilana | RetiAmbiente intensifica i controlli

Immondizia - Lagazzettadimassaecarrara.it

Immondizia - Lagazzettadimassaecarrara.it (Fonte Pexels)

Tempi duri per i trasgressori: ora il professionista dovrà pagare la salatissima sanzione. RetiAmbiente punta tutto sui sacchi con microchip.

Negli ultimi anni le politiche green hanno gradualmente conquistato un’eco sempre maggiore nel panorama internazionale, e la raccolta differenziata dei rifiuti ne rappresenta un pilastro fondamentale.

Essa, infatti, promuove il riciclo e riduce l’impatto ambientale degli scarti sul pianeta: in Italia, fu introdotta a partire dagli anni ’90, diffondendosi poi in modo capillare in ogni Regione e città.

Le successive normative, come il Decreto Legislativo 116/2020, che mira a ridurre lo smaltimento in discarica, hanno apportato ulteriori modifiche alla prassi della raccolta differenziata, e puntano ad allineare il Paese agli standard UE, che prevedono il 65% di riciclo entro il 2035.

Un obiettivo ambizioso, e che spinge i gestori del servizio a effettuare controlli più rigorosi, sfruttando anche l’introduzione di appositi sacchi dotati di microchip. L’ultima “vittima” di tali accertamenti è stato un professionista carrarese, che ora dovrà onorare una multa di quasi 20.000 euro per aver gettato alcuni sacchi di rifiuti indifferenziati nei canali di Battilana.

Il giro di vite sui trasgressori

Negli ultimi anni, l’adozione di tecnologie avanzate ha rivoluzionato il sistema della raccolta differenziata. Molti Comuni hanno infatti adottato sacchi e bidoni della spazzatura muniti di microchip RFID, in modo da monitorare la produzione di rifiuti e applicando così una tariffazione equa e puntuale, calcolata in base alla quantità di indifferenziato prodotto.

Questo escamotage incentiva i comportamenti virtuosi, riducendo i rifiuti destinati a inceneritori e discariche; tuttavia sono emerse anche alcune polemiche in merito a possibili violazioni della privacy, ipotesi che ha spinto il Garante a vietare i sacchi trasparenti o le etichette nominative, optando invece per codici a barre e RFID. I controlli proseguono senza sosta, e nelle ultime ore la mannaia è caduta sulla testa di un noto professionista carrarese.

Operatore ecologico - Lagazzettadimassaecarrara.it
Operatore ecologico – Lagazzettadimassaecarrara.it (Fonte Pixabay)

Maxi multa da 20.000 euro a Carrara

Come riportato da fonti locali, l’uomo sarebbe stato identificato grazie ad alcuni elementi introdotti nei cinque sacchi di rifiuti indifferenziati gettati nei canali di Battilana, ed è stato in seguito sanzionato con una corposa multa da 20.000 euro.

Le buste di immondizia, infatti, seppur prive di microchip si sono rivelate utili alle indagini della Autorità che, grazie a un’analisi approfondita, sono riuscita a risalire all’identità del responsabile, un professionista che opera in centro a Carrara. La sanzione, di natura amministrativa e penale, testimonia la crescente severità dei Comuni nel contrasto ai comportamenti scorretti, e RetiAmbiente sembra intenzionata a intensificare i controlli su tutto il territorio.