Doccia fredda ai balneari: dopo un’estate di proteste, Pieragnoli (SIB) alza la voce contro la sentenza del Consiglio di Stato

Stabilimento balneare - Lagazzettadimassaecarrara.it

Stabilimento balneare - Lagazzettadimassaecarrara.it (Fonte Pixabay)

Spiagge confiscate e indennizzi negati: il Sindacato Italiano Balneari reagisce con forza alle nuove disposizioni del Governo, che entreranno in vigore dal 2027.

Senza dubbio, l’ultimo biennio sarà ricordato come il periodo di maggior fermento nelle fila dei balneari italiani. Tra assemblee gremite, appelli pubblici, mobilitazioni, scioperi e tensioni crescenti con Bruxelles, il comparto turistico costiero ha occupato spesso le prime pagine dei quotidiani locali, e nelle ultime ore avrebbe ricevuto l’ennesima batosta morale.

Una recente sentenza del Consiglio di Stato ha stabilito infatti che, in base all’articolo 49 del Codice della Navigazione, dal 2027 le concessioni balneari verranno revocate, mentre le strutture inamovibili passeranno gratuitamente allo Stato.

Un decisione che ha scatenato un autentico terremoto, come dimostra la protesta di migliaia di imprenditori, alcuni dei quali hanno fatto sentire la loro voce anche alla Travel Experience di Rimini, dove il Ministro Salvini ha promesso un nuovo decreto per tutelare l’intero settore.

Ma la tensione è tutt’ora palpabile: il segretario di SIB Confcommercio Federico Pieragnoli ha infatti parlato apertamente di “accanimento” nei confronti delle imprese balneari.

Strutture confiscate: un nodo spinoso

La sentenza del Consiglio di Stato prevede che, una volta conclusa la concessione, le strutture balneari non amovibili diventeranno automaticamente proprietà dello Stato, peraltro senza alcun indennizzo a beneficio dei precedenti concessionari.

Una misura che, secondo Pieragnoli, si rivela non solo penalizzante, ma anche profondamente ingiusta, e che va ad affondare un settore costruito su generazioni di sacrifici e massicci investimenti. Il rischio, secondo il SIB, è che la manovra diventi una vera e propria espropriazione indebita che ignora il valore economico e sociale delle imprese coinvolte. “Il Governo deve intervenire subito, come promesso, per tutelare un comparto che è parte integrante del sistema turistico italiano“, incalza Pieragnoli.

Stabilimento balneare - Lagazzettadimassaecarrara.it
Stabilimento balneare – Lagazzettadimassaecarrara.it (Fonte Pixabay)

Un modello da difendere e migliorare, non da smantellare

Pieragnoli ha inoltre sottolineato come il turismo balneare rappresenti un pilastro del PIL italiano, con caratteristiche uniche rispetto agli altri Paesi europei. Le imprese del settore, spesso a conduzione familiare, secondo il sindacalista hanno contribuito alla gestione e alla cura dei litorali, comprese le spiagge libere.

Egli, pur dichiarandosi favorevole a un confronto sui bandi di assegnazione, ritiene imprescindibile il riconoscimento del valore degli investimenti precedentemente effettuati, e di conseguenza la concezione di congrue forme di indennizzo. In sintesi, il SIB ora chiede una presa di posizione forte da parte della politica, affinché il comparto non venga sacrificato sull’altare di normative europee troppo distanti dalle realtà italiane. Pieragnoli ha infatti concluso: “Difendere i balneari significa difendere un modello di eccellenza, un fiore all’occhiello del nostro Paese“.