Sanità Toscana: leggero miglioramento sul fronte dei batteri resistenti agli antibiotici emerge dall’ultimo rapporto ARS

Batteriologo - Lagazzettadimassaecarrara.it

Batteriologo - Lagazzettadimassaecarrara.it (Fonte Pixabay)

È ufficiale: si registrano dati incoraggianti rispetto alle medie nazionali. L’assessore Bezzini: “Il sistema sanitario in Toscana è reattivo”.

I batteri resistenti agli antibiotici rappresentano una delle sfide più impegnative e ambiziose sul fronte della sanità moderna, e negli ultimi tempi la Toscana sta registrando un trend positivo nella gestione locale del fenomeno.

Tra i più noti troviamo, ad esempio, lo Staphylococcus aureus, responsabile di infezioni cutanee, polmoniti e sepsi spesso difficili da trattare, oppure l’Escherichia coli resistente ai carbapenemi, che provoca infezioni urinarie, addominali o sanguigne, con gravi implicazioni per i pazienti immunodepressi.

Questi batteri resistenti complicano spesso le terapie, prolungando le degenze in ospedale e minacciando in particolar modo le persone vulnerabili, come neonati, anziani e degenti affetti da malattie croniche, e si rivelano perciò particolarmente insidiosi.

La resistenza agli antibiotici, infatti, riduce l’efficacia dei trattamenti standard, e costringe il personale sanitario a utilizzare farmaci più tossici o costosi, peraltro non sempre disponibili sul mercato farmaceutico. La soluzione? Un uso responsabile degli antibiotici e buone pratiche igieniche, due step cruciali per i quali la Toscana si è guadagnata la fama di Regione virtuosa.

La Toscana, apripista nella lotta ai batteri antibiotico resistenti

In Toscana, la situazione appare in miglioramento: si registra infatti un calo delle infezioni provocate da questi microrganismi, solitamente ostici da trattare.

Gli esperti attribuiscono questo progresso a un uso più attento e oculato degli antibiotici, nonché a migliori strategie di controllo nelle strutture sanitarie, come la promozione di screening e l’isolamento dei portatori nei reparti; ciò nonostante, la vigilanza resta alta. Il consumo di antibiotici in Toscana risulta più basso rispetto alla media italiana ed europea – 16,3 dosi per 1.000 abitanti contro la media nazionale di 22,4 – e la resistenza alla Klebsiella pneumoniae e all’MRSA, ad oggi, sono quasi dimezzate. Restano sotto osservazione Enterococcus vancomicina resistente e Acinetobacter, che risultano tutt’ora diffusi nella Regione, ma secondo l’ultimo rapporto dell’ARS le prospettive per il futuro sono rosee.

Analisi di laboratorio - Lagazzettadimassaecarrara.it
Analisi di laboratorio – Lagazzettadimassaecarrara.it (Fonte Pixabay)

La soddisfazione dell’assessore Bezzini

L’assessore toscano alla salute Simone Bezzini ha commentato: “Il sistema sanitario della Toscana si dimostra reattivo, con uno stretto programma di controllo delle infezioni, di appropriatezza nell’uso degli antibiotici e di formazione degli operatori“.

E ha infine chiosato: “In particolare, grazie alle risorse del PNRR, abbiamo attivato un programma che coinvolge 22.500 professionisti sanitari nella nostra Regione, al fine di mitigarne gli effetti