Olio extravergine d’oliva, la classifica del vomito: 1 su due avvelenato da CIPERMETRINA | È peggio del cianuro

olio evo- credit pixabay- lagazzettadimassaecararra.it
Olio extravergine d’oliva, la classifica dei peggiori: ecco tutti i dettagli e le curiosità che lasciano senza parole
Molto spesso l’Italia è una Nazione riconosciuta per alcune specialità di prodotti che lasciano il segno e che possono essere amati da moltissime persone in tutto il mondo per la loro particolarità. Uno tra questi è proprio l’Olio Extravergine D’Oliva che tutti conoscono come Olio EVO. Ultimamente, però, è stata fatta la classifica dal peggiore al migliore che lascia davvero tutti senza parole: andiamo a vedere insieme di che si tratta, tutti i dettagli e le curiosità che possono far riflettere.
Negli anni, esistono varie tipologie di prodotti culinarie che vengono prodotti nelle regioni del sud che hanno fatto scalpore per la loro qualità, il loro gusto e il loro sapore e che lasciano tutti senza parole; tra questi, come sappiamo, vi è proprio l’Olio extra vergine d’oliva che solitamente viene prodotto in Puglia e che può fare la differenza ai tuoi piatti, che siano antipasti, primi, secondi e anche dolci (ovviamente consideriamo l’impasto).
Abbiamo deciso di stilare una classifica nel prossimo paragrafo che descrive il peggior olio e il miglior olio in commercio, così da evitare problemi di salute in futuro.
Andiamo ad approfondire un questione serissima che si svolge in Europa e che può fare di gran lunga la differenza: ecco i dettagli e le curiosità che fanno davvero riflettere proprio su quello che i lettori devono assolutamente sapere e conoscere.
Olio EVO, ecco alcuni cosa contengono: i dettagli
Molto spesso siamo di fronte ad un prodotto così ricco di sapore, gusto e tradizione che non ci aspettiamo che esso possa contenere residui di pesticidi oltre il limite della legge. Infatti, è questo il dato che emerge da un monitoraggio condotto dal team di ricerca dell’Università di Messina, che ha analizzato 50 campioni di olio evo provenienti da diversi Paesi dell’Unione europea di una stagione di raccolta di 3 punti dal 2021 al 2023.
Infatti, il laboratorio curato dal professor Luigi Mondello, con i ricercatori Mariosimone Zoccali, Alessia Arena, Antonio Ferracane e Danilo Donnarumma, ha messo sotto la lente campioni sia della grande distribuzione che di piccoli produttori locali di cui, però, non si conoscono le marche ed è stato monitorato il risultato.

Il risultato
Come spiegato nel paragrafo precedente, Zoccali ha spiegato: “Abbiamo monitorato 50 campioni di olio extravergine d’oliva, di cui 23 italiani e 27 europei. Li abbiamo selezionati per garantire una rappresentatività della produzione europea, coprendo tre annate: 2021, 2022 e 2023”.
I risultati parlano chiaro: 21 su 50 presentavano almeno un pesticida oltre i limiti massimi di residui (LMR) previsti dalla normativa UE. L‘uso dei pesticidi è una pratica molto diffusa utile a contrastare malattie e parassiti. Naturalmente saranno sicuramente approfondite ulteriori indagini che potranno fare la differenza.