Computer, approvata la tassa sanguinosa: da ora dovrai pagare uno sproposito per continuare a usarlo | Te lo scalano dalla busta paga

novità per la web tax- credit pixabay- lagazzettadimassaecrarara.it
Nuova tassa sanguinosa per i tuoi computer: ecco cosa rischi, tutti i dettagli e le curiosità che fanno la differenza
Molto spesso si sente parlare sempre di progresso tecnologico e di puntare su quello che potrebbe cambiare in meglio la nostra vita, così come una nuova tassa sanguinosa che viene applicata anche sui nostri amati pc, dispositivi che ormai fanno parte di noi e della nostra vita quotidiana: andiamo a vedere di che si tratta, come sta per cambiare la società e cosa avrai da pagare dai prossimi mesi in poi.
Negli anni, abbiamo avuto la possibilità di cambiare la nostra vita grazie al progresso tecnologico ragionando ora come se questa sia l’unica possibilità che avessimo per vivere la nostra vita a pieno, ma non potendo più fare a meno della tecnologia.
Proprio per questo anche il Governo Meloni e la legge di bilancio, sono intervenuti per colmare alcuni vuoti ma soprattutto le tasse che cominciano sempre di più a farsi sentire. Tra questi, infatti, abbiamo la possibilità di parlarvi di una famosa web tax, che potrebbe fare la differenza alla nostra vita.
Andiamo a vedere di che si tratta, tutti i dettagli e le curiosità che possono fare la differenza.
Web Tax, la novità che lascia interdetti: ecco di che si tratta
Non tutti lo sanno ma la legge di bilancio è intervenuta per estendere la web tax al 3% a tutte le imprese che realizzano ricavi da servizi digitali e questo coinvolgerebbe anche le piccole e medie imprese e gli editori online. Questa è una grande novità proprio perché si estenderebbe ’imposizione fiscale al 3%, per quella dovuta solo dalle aziende che realizzano ricavi di almeno 750 milioni di euro di cui almeno 5,5 milioni derivanti da servizi digitali.
Questa web tax fino ad ora era poco conosciuta a livello globale, tranne che dai colossi come Google e Amazon. La web tax è già applicata alle Big-tech ma si potrebbe estendere anche ad altre piccole medie imprese che operano per i servizi digitali. La web tax è stata introdotta con la legge 145 del 2018, articolo 1, comma 35 che stabilisce in maniera precisa: “è istituita l’imposta sui servizi digitali”.

Cosa dice la legge
La legge con l’articolo 4 del disegno di Legge di Bilancio 2025 sostituisce proprio tale comma 36
Nel dettaglio spiega: “Sono soggetti passivi dell’imposta sui servizi digitali i soggetti esercenti attività d’impresa che realizzano ricavi derivanti da servizi digitali di cui al comma 37 nel territorio dello Stato”.