Approvata la nuova TARI, da ora andrà al kg: una fucilata al cuore | Dovrai bruciare la pattumiera sul terrazzo

tassa sui rifiuti- credit pixabay- lagazzettadimasaecararra.it
TARI, ecco la novità che cambia tutto e che ti fa bruciare tutti i tuoi risparmi: ecco tutti i dettagli e le curiosità
Ultimamente ci sono sempre novità per quanto riguarda la nuova legge sulla TARI che sta preoccupando parecchio i lettori. Infatti, questi, possono avere delle novità non proprio gradite in questi ultimi mesi. Andiamo a vedere tutti i dettagli e le curiosità che fanno la differenza e che possono lasciare tutti senza parole i lettori.
La TARI è sempre stata considerata una tassa “scomoda” dai lettori proprio per questo, abbiamo deciso di approfondire le novità che riguardano il nuovo contenzioso in Bilancio previsto dall’Unione Europea. E’ bene dire che per soddisfare quella che è stata definita la nostra ambizione comune, saranno necessarie nuove risorse.
Negli anni, insomma, le cose sono relativamente cambiate rispetto agli anni precedenti, tanto che il comunicato stampa ufficiale è stato chiaro, in quanto serve un flusso di entrate costante e un’applicazione di un’aliquota sui rifiuti elettronici non raccolti. Questo è uno dei metodi per cui l’Ue stima di generare una media di circa 15 miliardi di euro all’anno.
Andiamo a vedere tutti i dettagli e le curiosità che possono fare la differenza.
TARI, tutti i cambiamenti che fanno la differenza
Nwgli anni, si è sempre cercato un nuovo modo e metodo per finanziare il bilancio 2028‑2034 dell’Ue sarà la tassazione e in particolare si è analizzata quella proposta della Commissione Europea sarà una tassa sui Raee non raccolti. Questa stessa tassa frutterebbe all’Ue 15 miliardi di euro sui 58,5 miliardi l’anno necessari per l’ambizioso piano.
Bisogna certamente dire che a questi si aggiungerebbero: scambio di emissioni dell’UE, adeguamento del carbonio alle frontiere, accisa sui prodotti del tabacco e prelievo sulle imprese con fatturato di oltre 100 milioni di euro. Quando si parla di tassa sui raccolti, questa per la Commissione Europea è fissata per circa 2 euro al kg. Questa cifra, successivamente, dovrà essere moltiplicata per la differenza tra il peso medio degli apparecchi immessi sul mercato nei tre anni precedenti e il peso dei Raee raccolti.

Nuove soluzioni per la tassa sul raccolto
Come spiega il direttore generale del Cdc Raee, Fabrizio Longoni è che il sistema funziona, ma non i controlli.
L’Italia, ad oggi, si trova in una situazione di affanno perché per gli standard europei doveva essere al 65% della raccolta di Raee mentre nel 2024 si trovava ad una percentuale parecchio inferiore di circa 29,64 %.