A Carrara il salario minimo diventa realtà, la conferma di Serena Arrighi: “Il Comune ha deciso da che parte stare”

Il Sindaco Serena Arrighi - Lagazzettadimassaecarrara.it (Fonte Facebook)
La città di Carrara alza la voce sul salario minimo: 9 euro all’ora per tutti gli appalti comunali. Ecco cosa cambia.
In Italia, il tema del salario minimo resta uno degli argomenti più dibattuti in politica, e da molti mesi si trova al centro di accesi confronti tra maggioranza e opposizione.
Il Governo guidato da Fratelli d’Italia, infatti, ha finora respinto tutte le proposte di legge che puntavano a fissare una soglia nazionale comune, adducendo il pretesto che il sistema della contrattazione collettiva sia già sufficiente a tutelare il benessere dei lavoratori.
Al contrario, le opposizioni – dal Partito Democratico ai pentastellati – spingono per una legge che assicuri alla forza lavoro almeno 9 euro lordi l’ora, in modo da garantire agli italiani una retribuzione dignitosa.
E, come sempre, la divisione politica trova il suo contraltare anche nell’elettorato: c’è chi teme ripercussioni deleterie sulle piccole imprese, e chi invece vede nel salario minimo una misura di giustizia sociale. Insomma, si tratta di una materia fortemente divisiva, e che sembra non aver trovato una soluzione di continuità. Almeno finora, come testimonia quanto accaduto nelle ultime ore a Carrara.
Carrara dice sì al salario minimo
Come riportato da iltirreno.it, la giunta comunale di Carrara ha approvato ieri, mercoledì 8 ottobre, una delibera che impone il rispetto della soglia di 9 euro lordi l’ora per tutti i lavoratori impiegati in appalti e contratti del Comune. La misura, proposta dall’assessore al Bilancio e approvata all’unanimità, verrà applicata a tutte le gare future e ai rinnovi contrattuali, e si prefigge un obiettivo chiaro: garantire condizioni dignitose, contrastando così la piaga del lavoro sottopagato.
Ovviamente, la delibera non ha valore legislativo nazionale, ma rappresenta un segnale forte da parte di una delle realtà locali più storicamente legate alle forze di centro-sinistra e alle mobilitazioni sindacali.
La soddisfazione di Serena Arrighi
La prima cittadina di Carrara ha spiegato in una nota: “In questi mesi abbiamo lavorato per un provvedimento che possa essere immediatamente applicabile, e che non sia attaccabile neppure da chi, a Roma e sul nostro territorio, si è sempre opposto a una norma di buonsenso che sta concretamente dalla parte dei lavoratori“.
Arrighi ha infine chiosato: “In un momento storico in cui tutti gli indicatori economici ci parlano di salari reali in picchiata e, al contrario, utili d’impresa in continua ascesa, il Comune di Carrara ha deciso con questa delibera da che parte stare: quella delle famiglie e dei lavoratori, e dare – per quanto nelle proprie possibilità – un contributo concreto a tutti loro“.