Baby Bomb: la Questura evidenzia “troppi episodi violenti” vicino al locale di Marina di Carrara

Baby bomb a Marina di Carrara - Lagazzettadimassaecarrara.it

Baby bomb a Marina di Carrara - Lagazzettadimassaecarrara.it (Fonte Instagram)

La Questura di Massa-Carrara rilascia un lungo comunicato in cui motiva la sospensione della licenza e chiede maggiore collaborazione tra i gestori e le Forze dell’Ordine.

Il noto locale Baby Bomb, situato a Marina di Carrara in Viale Cristoforo Colombo, è stato recentemente sottoposto a un provvedimento di sospensione della licenza per dieci giorni dal Questore di Massa-Carrara, Bianca Venezia.

La disposizione è stata applicata in base all’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza – che consente la chiusura temporanea di un esercizio pubblico qualora esso rappresenti un pericolo per l’ordine pubblico – e notificata lo scorso 18 maggio, dopo una serie di episodi di violenza e ricorrenti disordini nella zona della movida cittadina.

L’ultimo caso eclatante risale a qualche giorno prima, ovvero al 14 aprile, quando un giovane avrebbe aggredito un Carabiniere, rompendogli in naso.

La sospensione della licenza è stata prontamente osteggiata dai gestori del Baby Bomb, che hanno imputato la responsabilità degli atti violenti ad alcuni giovani che sostano nelle vicinanze senza consumare. Il cocktail bar, inaugurato nel maggio del 2020, resta perciò chiuso fino allo scadere della misura di sospensione, e la Questura ha diramato un comunicato in spiega accuratamente le ragioni del drastico provvedimento.

La Questura: “Un significativo allarme sociale”

Dopo aver confermato la chiusura dell’attività commerciale, la Questura di Massa-Carrara ha aggiunto: “Gli episodi evidenziano la mancanza da parte del titolare dell’esercizio pubblico di condotte operose e collaborative, per cui risulta necessaria l’adozione di provvedimenti cautelari che possano sradicare la situazione di pregiudizio per la sicurezza pubblica e dissipare la percezione di insicurezza e illegalità che determina un significativo allarme sociale“.

E precisa infine: “Il locale in questione rimarrà dunque chiuso sino al 28 maggio“. La versione dei gestori, però, stride con quanto rilevato dalla Questura, come si evince dal lungo comunicato pubblicato sui social a beneficio della clientela.

I gestori del Baby Boom: “Una misura profondamente ingiusta e sproporzionata”

In una lunga missiva su Instagram, i gestori del Baby Boom hanno annunciato: “Vi informiamo che il nostro bar è stato costretto a chiudere per 10 giorni. Una misura che riteniamo profondamente ingiusta e sproporzionata. Il nostro locale nasce dal lavoro e dall’impegno quotidiano di una famiglia che ha deciso di investire in un quartiere difficile, cercando di portare luce, aggregazione e rispetto in un contesto spesso segnato dal degrado“.

Dopo aver ribadito che i disordini sono da imputarsi a individui che orbitano attorno al bar senza frequentarlo attivamente, e ribadendo il frequente ricorso all’intervento delle Forze dell’Ordine, i gestori hanno rilevato con una certa amarezza: “Invece di essere sostenuti, siamo stati penalizzati. Invece di colpire chi delinque, si è deciso di colpire chi lavora. Essere in un quartiere complicato non ci rende complici. (…) Ci fermiamo per qualche giorno. Ma non per scelta nostra. Ripartiremo con ancora più determinazione, forti della fiducia di chi ci conosce e ci sostiene“.