Agenzia delle Entrate, controlli a tappeto sui telefoni: spulciano in queste chat col commercialista | Cancellale subito o ti rovinano

agenzia delle entrate e controlli a tappeto

agenzia delle entrate e controlli a tappeto- credit pixabay- lagazzettadimassaecararra.it

Attenzione alla novità prevista dall’Agenzia delle entrate sui tuoi telefoni: rischi davvero grosso, tutti i dettagli e le curiosità

Molto spesso siamo di fronte a numerose novità previste dall’Agenzia delle entrate e dagli enti come questo, proprio per far fronte a determinati problemi relativi ai controlli da effettuare proprio durante questo periodo storico. Uno di questi, infatti, è proprio quello relativo ai controlli fiscali sul tuo cellulare e su alcune chat: andiamo a vedere di che si tratta, cosa riguarda nel dettaglio e di cosa dovresti essere informato.

Negli anni, infatti, siamo soliti avere a che fare con la nuova tecnologia e i controlli previsti dall’Agenzia delle entrate in merito ad alcune modifiche che sono sorte nel corso degli anni relativi ad alcuni controlli davvero molto duri che hanno lasciato senza parole i cittadini, salvando lo Stato dai tantissimi evasori.

Proprio per questo, in questo articolo, invece, abbiamo deciso di affrontare un discorso un po’ più solido che riguarda i controlli fiscali che riguardano un momento preciso della giornata: quello in cui ci sono numerose chat sul tuo smartphone usate come prove se necessario.

Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si tratta, tutti i dettagli e le curiosità che possono fare la differenza.

Agenzia delle entrate e i controlli sulle chat: ecco cosa riguardano

Come sappiamo e siamo abituati, le tecnologie digitali hanno cambiato il nostro modo di comunicare soprattutto grazie alle nuove app di messagistica istantanea divenute il fulcro della nostra vita: una di queste è proprio WhatsApp. La sentenza della Corte di Cassazione, però, ha confermato che le chat di WhatsApp possono essere usate come prove nei controlli fiscali.

Con la sentenza n. 8376 del 28 febbraio 2025, la Cassazione ha stabilito che i messaggi scambiati sulle app di messaggistica possono esser considerate delle vere e proprie prove documentali valide in caso di accertamenti tributari e procedimenti fiscali. Bisogna dire che, affinché un cellulare e il suo contenuto possano essere sequestrati, si devono rispettare precise condizioni:

  • vi sono fondati indizi di reato
  • è autorizzato da un magistrato
  • riguarda reati fiscali gravi
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agenzia delle entrate e controlli a tappeto, ecco perché- credit pixabay- lagazzettadimassaecararra.it

Costa stabilisce la sentenza

La sentenza n. 8376/2025 stabilisce che le chat di WhatsApp possono essere considerate prove documentali valide a condizione che siano valide e autentiche. Anche se una chat è stata eliminata da un autore, un eventuale screenshot salvato da un altro soggetto può essere considerato valido come prova documentale a condizione che non risulti manipolato o alterato.

La sentenza n. 8376/2025 della Corte di Cassazione rappresenta un’importante progresso evolutivo nell’ambito delle indagini fiscali, riconoscendo le chat di WhatsApp come prove documentali valide.