CONFERMATO DAL GOVERNO – in pensione con 15 anni di contributi: una vecchia legge lo consente | Non devi più lavorare

pensione

pensione e novità- credit pixabay- lagazzettadimassacarrara.it

Pensioni, 15 anni di contributi e vai a casa grazie ad una decisione dell’INPS: ecco i dettagli e le curiosità della vicenda

Molto spesso si sente discutere il Governo Meloni e i suoi ministri proprio su un tema caldo che attira la maggior parte degli utenti e fa riferimento proprio alle pensioni e all’età minima sindacabile per poterlo fare. Negli anni, infatti, abbiamo deciso di puntare su un venire incontro all’utente circa i temi della pensione minima: ecco le novità, tutti i dettagli e le curiosità della vicenda.

Negli anni, abbiamo assistito a dei cambiamenti sostanziali e delle novità per quanto riguarda la pensione, uno degli obiettivi di moltissimi dei nostri lettori che, dopo anni e anni di dedizione e sacrificio verso il lavoro, hanno come obiettivo quello di godersi finalmente la famiglia e i loro hobby in maniera più sana trascorrendo del tempo a casa.

Non è ancora chiaro se l’età minima pensionabile è cambiata ma quello che si sa è che il Governo da qualche anno sta lavorando per sistemare questa situazione per molti ancora poco chiara.

Nel prossimo paragrafo, infatti, ci sono delle novità sull’INPS e sull’età minima pensionabile: ecco di che si tratta e cosa riguarda, tutti i dettagli e le curiosità che lasciano senza parole.

Pensione, ecco cosa sta cambiando: tutti i dettagli e le curiosità

Come stabilisce la Confederazione italiana lavoratori in un suo articolo, l’ordinamento previdenziale prevede tre deroghe Amato (prima erano 4 ma la quarta non è più utilizzabile), grazie alle quali sono soli 15 anni di contribuzione pari a 780 settimane puoi andare in pensione con l’età minima pensionabile di 67 anni.

Ovviamente si tratta di eccezioni che riguardano una certa categoria chi possiede un’anzianità contributiva al 31 dicembre 1992, o ancora chi ha alle spalle almeno 10 anni di lavoro discontinuo in un arco di almeno 25 anni. La prima deroga, infatti, stabilisce di conseguire la pensione con un minimo di 15 anni di contribuzione, perché tutti quanti sono accreditati entro il 1992. La seconda deroga, infatti, consente di conseguire la pensione di vecchiaia con almeno 15 anni di contributi versati all’INPS.

pensione
pensione e novità- credit pixabay- lagazzettadimassaecaarrara.it

Terza deroga

La terza deroga, invece, consente di ottenere la pensione con almeno 15 anni di contributi a queste seguenti fasce e condizioni:

  • almeno 15 anni di lavoro subordinato
  • almeno 25 anni di anzianità assicurativa
  • almeno 10 anni che devono risultare in maniera discontinua con meno di 52 settimane”