Patente, per uno sgarro NON al volante la revoca a vita: per 20 anni non guidi più | Ai serial killer danno di meno

Un conducente ha dovuto attendere 23 anni per poter riottenere la patente - Lagazzettadimassaecarrara.it - foto Canva
A seguito di un bizzarro equivoco un conducente di è visto il ritiro della patente per oltre 20 anni: ecco cosa è accaduto.
Fortemente desiderata da milioni di italiani, la patente di guida rappresenta il Santo Graal della libertà in quanto ci permette di guidare raggiungendo qualsiasi destinazione. Ottenerla ovviamente non è uno scherzo: richiede molto studio, sia a livello teorico che pratico.
Ma alla fine ne vale davvero la pena. Il problema è che è altrettanto facile perderla, soprattutto se si assume un comportamento recidivo nel trasgredire le norme imposta dal Codice Stradale. Il ritiro di questo prezioso documento può variare, in base alla gravità dell’infrazione.
Ma ciò che è accaduto recentemente in Sicilia ha davvero dell’incredibile. Un conducente, che si era visto sospendere la patente oltre due decenni fa, ha dovuto attendere fino a ora per poterla riavere. Ma scopriamo nel dettaglio cosa è successo.
Il danno irreparabile nei confronti di un automobilista
Sembra un incubo, ma è ciò che ha vissuto uno sfortunato conducente di Caltabellotta, un piccolo comune in provincia di Agrigento. Tutto è cominciato nel lontano 1996, quando all’uomo è stata ritirata la patente sulla base di requisiti morali mancanti poiché a quel tempo era sottoposto a “sorveglianza speciale di pubblica sicurezza”.
Tuttavia, al termine della suddetta, il conducente ha inoltrato la richiesta di riottenimento del documento, ma senza avere successo. Ed è così che ha deciso di ricorrere alle vie legali, presentando un ricorso presso il tribunale amministrativo regionale di Catania.

Una saga senza fine
Dopo il ricorso l’uomo riuscì a ottenere un permesso di guida provvisorio, ma per lui i problemi non si erano ancora conclusi. Dopo alcuni anni, il Tar di Catania decise di trasferire il caso a Palermo, dove fu emessa una sentenza: il giudice, dopo ben 23 anni, ha determinato la restituzione della patente al conducente.
Non è tutto perché i suoi avvocati eseguirono un altro ricorso contro il ministero dell’Economia e delle Finanze per richiedere un risarcimento, a causa della lunghezza del processo. Quest’ultimo così è stato costretto non solo a coprire le spese processuali ma anche a versare al nativo siciliano un indennizzo di 8 mila euro.