Ufficiale Gse, scaldabagno: se non lo usi devi cedere l’acqua calda allo Stato | La nuova legge salva energia

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Novità obbligatoria per lo scaldabagno: se non lo usi possono cambiare le regole, ecco cosa rischi e cosa sta succedendo
Negli anni, abbiamo assistito ad un forte cambiamento tecnologico dovuto sempre alla modifica sostanziale del modo di comportarci grazie a nuove serie di considerazioni a cui prima nessuno faceva caso. Uno di questi, infatti, è proprio la funzione dello scaldabagno che, come vi spiegheremo in questo articolo, avrà anche un’altra funzione.
Abbiamo sempre avuto uno scaldabagno in casa, soprattutto in tempi passati quando era difficile ricavarne l’acqua per lavarci, soprattutto in inverno quando ne avevamo bisogno di una necessariamente calda. Con questo uso, le cose man mano hanno preso un’altra piega e tutti si sono distanziati da tutto quello che concerne questo aggeggio.
Oggi, però, le cose sono cambiate e anche un recente studio ha voluto esaminare come l’uso dello scaldabagno potrebbe davvero servire alla collettività dando un’idea che in molti ritengono eccezionale e unica.
Andiamo a vedere di che si tratta, tutti i dettagli e le curiosità che fanno la differenza.
Scaldabagno, ecco il nuovo uso che fa impazzire la scienza
Negli anni, soprattutto con il progresso tecnologico, le cose sono davvero cambiate tanto che le città elettrificate potrebbero immagazzinare 46 kWh a persona e funzionare come batterie urbane. Ma questo affermazione è davvero possibile proprio se si utilizzasse uno scaldabagno come batteria unificata. Infatti, questa deve essere di almeno 46 kWh a persona in capacità di accumulo e deve valere anche come energia.
I nostri veicoli elettrici (EV) e i sistemi elettrici per l’acqua calda hanno il potenziale per trasformare radicalmente il ruolo delle città nel sistema energetico, tanto che un recente studio condotto da Australian National University (ANU) chiarisce il tutto affermando che se utilizzate in maniera intelligente, queste tecnologie possono ridurre la pressione sulla rete elettrica e trasformare gli ambienti urbani in batterie distribuite su larga scala.

Veicoli e novità interessanti
Infatti, moltissimi veicoli però trascorrono circa il 90% del loro tempo in sosta; per molti viene visto come un problema ma in realtà si presenta come un’opportunità critica per il bilancio energetico. Proprio con l’infrastruttura di ricarica intelligente questi veicoli possono caricare quando c’è energia in eccesso e fornire laddove c’è domanda.
Questo approccio, infatti, risulta in linea con alcuni Stati come Germania, i Paesi Bassi e il Giappone, che stanno già implementando sistemi vehicle-to-grid (V2G) per stabilizzare le reti elettriche.