Lungo come 2 autobus: scoperto il più grande rettile del mondo in Amazzonia I È orribile, farai gli incubi ogni notte

È stata recentemente scoperta una nuova specie di rettile, il più grande al mondo - Lagazzettadimassaecarrara.it - foto Canva
Nell’Amazzonia più profonda si nasconde il serpente più lungo del mondo: la scoperta ha fatto il giro del mondo.
Non succede tutti i giorni di scoprire una nuova specie animale. Ancora più raro è che quest’ultima riesca a entrare nel Guinness dei Primati. Ma una recente scoperta ha permesso tutto ciò. A rivelarlo il gruppo di scienziati che si è addentrato nei meandri della biodiversità amazzonica.
Ed è proprio in questo incredibile luogo che è stata fatta una incredibile scoperta: l’avvistamento di una nuova anaconda. Ma non si tratta di una anaconda qualsiasi. Infatti, questo colossale serpente pesa fino a 500 kg e si estende per 7,5 metri.
Quest’ultima è stata rinvenuta in Ecuador, e più precisamente nel territorio Baihuaeri Waorani. La suddetta specie di colore verdastro non solo supera in dimensioni e peso gli anaconda verdi precedentemente conosciuti, ma arricchisce anche la comprensione della biodiversità che caratterizza la celebre foresta pluviale sudamericana così come la sua complessità ecologica.
Scoperta l’Anaconda verde settentrionale
Con una lunghezza di oltre 7 metri, questo serpente supera l’anaconda verde meridionale, un tempo considerata la specie di serpente più grande della Terra. Infatti le sue dimensioni lo rendono ufficialmente il rettile più pesante e più lungo mai registrato.
La sua scoperta però solleva domande su come predatori così grandi siano rimasti inosservati per così tanto tempo. I ricercatori ritengono che ce siano altri non ancora scoperti e presenti nel cuore dell’Amazzonia.

Le origini del serpente più grande al mondo
Una ricerca sul DNA condotta sulla nuova specie rivela che si è differenziata dal suo parente più prossimo, l’anaconda verde meridionale, circa 10 milioni di anni fa. Dal punto di vista genetico, la differenza è del 5,5%, un divario significativo che conferma che si tratta di una specie distinta piuttosto che di una semplice variante regionale.
Questa divisione genetica mostra l’Amazzonia come “un laboratorio vivente di divergenza evolutiva”. L’isolamento dai fiumi e le variazioni di habitat hanno probabilmente alimentato questa separazione a lungo termine. Questa scissione evolutiva sottolinea come popolazioni isolate si adattino ed evolvano in modo indipendente nel corso di milioni di anni.