Alimentazione, pesce a prezzo d’oro: tutta colpa dei dazi medioevali: paghi ancora la quota dai tempi della peste | La tassa più antica d’Italia

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mercato di pesce- credit pixabay-lagazzettadimassaecararra.it

Pesce a prezzo d’oro per i dazi medioevali: ecco cosa sta succedendo e perché si pagano ancora, tutti i dettagli e le curiosità

Molto spesso i nostri lettori sono sempre più interessati a scoprire qualche aspetto in più legato al discorso dell’alimentazione e a tutto quello che ne concerne. Tuttavia, ultimamente si è scoperto che per quanto riguarda il esce, in una particolare zona d’Italia si seguono ancora le leggi dettate nel Medioevo: andiamo a vedere di cosa si tratta e quali sono i dettagli e le curiosità legate a questo discorso.

Negli anni, l’uomo ha sempre voluto mangiare nella maniera più corretta possibile seguendo un’alimentazione ricca di proteine, grassi, carboidrati e zuccheri in misura limitata affinché questo potesse garantire il giusto equilibrio tra corpo e mente. 

Il pesce, ad esempio, è una delle cose più buone che il lettore consuma costantemente e che non ne può fare a meno vista la fonte di fibre e vitamine che garantisce ad ognuno di noi. Nel complesso, però, siamo riusciti a parlare anche di un discorso legato alla pesca che risale al Medioevo, precisamente al 1400 che ancora oggi può fare la differenza.

Nel prossimo paragrafo, infatti, andremo a vedere di cosa si tratta questo dazio e a cosa fa riferimento: rimarrete davvero senza parole.

Pesca, tutta colpa dei dazi medioevale: ecco la verità

Come sappiamo esistono luoghi magici dove però si rispettano ancora le regole di un tempo; un posto del genere si trova proprio sul Lago Maggiore, un vero e proprio gioiello della natura sotto diversi punti di vista. Negli anni, infatti, c’e stato sempre un controllo per il sistema pesca proprio dai Borromeo , che esercitano ancora un enorme potere sulla vita lacustre.

I pescatori, infatti, dal Medioevo ad oggi pagano ancora una tassa piuttosto importante destinata alla famiglia per onorare il famoso statuto. In zona questa tassa la chiamano “la borromea”. Ma come è possibile che nonostante siano passati diversi anni questa tassa è ancora obbligatoria? Questo avviene per far quadrare i bilanci tenendo anche conto di questo dazio nobiliare.

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mercato di pesce, ecco i dazi- credit pixabay- lagazzettadimassaecarrara.it

Dazio medioevale: ecco a quanto ammonta

A seconda della legge, il dazio della famiglia Borromeo dal 2022 ha concesso uno sconto, ossia da 3500 a 2500 euro per i professionisti, una cifra più bassa ma comunque importante.

Questa tassa che i pescatori versano, permette di pescare a chi ha una licenza regolare ma con un limite ossia quello di definire una zona per poterlo fare. Secondo Stefano Ruffoni, capostipite della Cooperativa Fratelli Ruffoni e pescatore da generazioni questa tassa è importante: “è una tassa che paghiamo ormai senza farci troppe domande. Anzi, data la situazione se non ci fosse sarebbe un caos“.