ULTIM’ORA MINISTRO CALDERONE – Solo lavoro a tempo indeterminato, ora ti assumono vita natural durante: dal 10 giugno sarà legge | Devi firmare il nuovo contratto

Novità lavoro

In arrivo il referendum sul lavoro - Lagazzettadimassaecarrara.it - foto Canva

Importanti novità per i dipendenti: a breve arriveranno i primi cambiamenti, capaci di trasformare completamente il mondo del lavoro.

Milioni italiani desiderano firmare un contratto a tempo indeterminato, ma il problema è che questa tipologia di lavoro è diventata ormai una rarità. Si sono moltiplicati invece gli impieghi part-time, così come i tirocini e tutte quelle forme di impiego che rientrano nel determinato.

La situazione però potrebbe presto cambiare. A breve infatti i cittadini saranno chiamati ad esprimere la propria opinione in merito al suddetto argomento con il prossimo referendum nazionale, che si terrà tra giovedì 8 e venerdì 9 giugno 2025.

Tutti coloro che risultano idonei al voto avranno modo di rispondere con un sì o no a quattro quesiti sul tema lavoro. Qualora si raggiungesse il quorum, verranno implementate diverse tutele a difesa dei dipendenti licenziati e introdotte norme sui contratti a termine. Ma scopriamo nel dettaglio quali sono le modifiche che potenzialmente influiranno sulla vita professionale di milioni di persone.

La nuova vita lavorativa degli italiani

Il referendum che si terrà tra qualche giorno è abrogativo, permettendo quindi, con il raggiungimento del quorum, di eliminare leggi già in vigore. In questo caso specifico gli italiani sono invitati ad esprimersi sull’abolizione del contratto a tutele crescenti incluso attualmente nel Jobs Act.

La norme vigente prevede che il lavoratore impiegato in un’impresa con oltre 15 dipendenti e con contratto a tempo indeterminato non può essere assunto nuovamente in caso di licenziamento immotivato. Qualora i sì l’avessero vinta, verrà reintrodotta tale possibilità.

Referendum
In arrivo il referendum sul lavoro – Lagazzettadimassaecarrara.it – foto Canva

Referendum

Il secondo quesito presente nel referendum è legato all’abrogazione parziale delle norme sull’indennità di licenziamento illegittimo nelle piccole imprese, per il quale ad ora si prevede un risarcimento corrispondente ad un massimo di sei stipendi, aumentati a 10 o a 14 nel caso in cui il lavoratore vanta rispettivamente dieci o venti anni di anzianità. Con una maggioranza dei sì, spetterebbe al giudice a determinare a quantificare il risarcimento.

Il terzo quesito riguarda il contratto di lavoro subordinato e la facilità con cui le norme attuali ne permettono la stipulazione senza aver bisogno di specificare le causali della scelta. Con la vittoria del sì il datore di lavoro sarà costretto ad includerne almeno una. Così facendo si spera di ridurre il fenomeno dei contratti a termine. Infine, il quarto quesito è legato gli infortuni che i dipendenti subiscono durante gli impieghi appaltati o subappaltati. Qualora il quorum dei sì la spuntasse, i dipendenti avrebbero maggiore possibilità di ottenere ristoro dei danni subiti, non solo dall’impresa ma anche dal committente.