ULTIM’ORA INPS – Addio TFR, saluta pure il trattamento di fine rapporto: se lo tiene lo Stato | Hai versato contributi inutili

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Puoi dire addio al TFR per le nuove regole introdotte dall’INPS: andiamo a vedere insieme di che si tratta, tutti i dettagli

Molto spesso i nostri lettori sono sempre più interessati a scoprire qualcosa in più circa le nuove regole che hanno fatto allarmare milioni di italiani riguardo proprio il TFR e le novità previste dall’INPS. Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si tratta e quali sono i dettagli circa questo trattamento di fine rapporto per una categoria di persone specifiche.

Negli anni, abbiamo assistito ad un cambiamento notevole che vedeva al centro dell’attenzione tutti i lavoratori che, hanno dovuto bilanciare la loro vita privata a quella lavorativa anche se il loro margine ore era sempre incentrato al lavoro. Pian piano, tutti hanno l’obiettivo di andare in pensione, di fare qualcosa affinché ci si possa rilassare ma anche su questo c’è stato molto da discutere.

Questa volta, uno dei temi tra i fondamentali al momento è proprio quello del TFR che pare stia subendo una modifica sostanziale che riguarda la sua erogazione.

Andiamo a spiegarvi approfonditamente di che si tratta e come mai sta avvenendo ciò proprio nel prossimo paragrafo: tutti i dettagli e le curiosità annesse saranno proprio lì.

TFR la novità che riguarda milioni di italiani: ecco di che si tratta

Può capitare ai lavoratori dipendenti che lo Stato trattiene il loro soldi ingiustamente sotto forme di TFR. Spieghiamoci meglio: pare che i dipendenti hanno versato per anni e anni dei soldi che trattenuti ingiustamente in beffa alla sentenza numero 130. La stessa INPS come organo chiedeva l’1% sul totale del TFR dovuto e non lo eroga più nemmeno sotto questa forma da circa 1 anno.

Si è scoperto che alcune banche possono erogare anche tutto il TFR ma fuori convenzione, con un tasso da definire con l’agente di turno che varia intorno al 2,7%. L’inps rilascerà la quantificazione solamente dopo aver ricevuto un documento amministrativo dei contributi versati entro 90 giorni per l’esattezza. Una volta avuto questo documento, il dipendente potrà andare a contrattare con le banche per avere i propri soldi indietro.

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Le diffide

Secondo quanto avvenuto e analizzato da Pa magazine in un suo articolo, saranno state ricevute migliaia di diffide dai dipendenti pubblici che, richiamandosi alla sentenza sopra citata, chiedono uniformità di trattamento con i colleghi privati.

Al momento, riguardo ciò non esistono ancora novità ma siamo in attesa di esse.