ULTIM’ORA AGENZIA ENTRATE – Bonifici, da oggi proibito usare queste parole nella causale: ti congelano il conto immediatamente | Vai a mendicare

Alcune parole inserite nella causale di un bonifico possono causare il blocco del conto corrente - Lagazzettadimassaecarrara.it - foto Canva
Basta una parola inserita nella causale per causare il blocco del conto corrente: la recente vicenda di un uomo ha scioccato gli utenti.
Al giorno d’oggi i bonifici rappresentano uno dei metodi di pagamento più diffusi e utilizzati, complice la semplicità e la rapidità di ricezione del denaro. Si stima che in Italia, nell’arco di 24 ore ne vengono effettuati milioni, un numero che include sia quelli tra privati che i bonifici tra aziende e istituzioni.
Chi ne ha effettuato almeno uno sa bene che prima di terminare la procedura, è necessario inserire una serie di dati, inclusi nome e cognome del beneficiario, il suo l’IBAN e la causale, in modo da giustificare l’invio dell’importo che si intende inviare al destinatario.
Si tratta infatti di una breve descrizione in cui si dichiara il motivo per il quale si effettua il trasferimento di una determinata somma tramite bonifico. Bisogna però prestare attenzione alle parole che si utilizzano perché si potrebbe rischiare di ritrovarsi con il conto corrente bloccato.
Un fraintendimento costato caro
Un semplice fraintendimento può causare il blocco del proprio conto corrente, come è accaduto ad un uomo finlandese. A seguito di una parola inserire nella causale di un bonifico, il suo conto corrente è stato bloccato per oltre un mese.
Quest’ultimo avrebbe utilizzato un termine considerato sospetto, portando l’istituto bancario ad avviare le procedure di sicurezza automatizzate. Il problema è che queste ultime non sono infallibili nonostante il progresso tecnologico avvenuto negli ultimi anni.

Una “s” di troppo
L’episodio è avvenuto dopo la partecipazione dell’uomo ad un seminario tenutosi ad Helsinki. Una volta terminato è tornato a casa, decidendo di inoltrare la richiesta per un rimborso delle spese sostenute durante il viaggio, il cui importo era stato anticipato dal suddetto.
Nella causale però ha inserito “hama-seminaari”, rifacendosi al tema dell’evento. Però, la lettera S e la sua vicinanza con la prima parola, ha attivato il sistema di sicurezza della banca, che ha pensato che i soldi fossero destinati ad Hamas, la nota organizzazione terroristica. Perciò, il conto corrente del malcapitato è stato bloccato e nonostante i vari tentativi di sollecitare l’istituto bancario, è dovuto intervenire il datore di lavoro per sistemare la situazione. Per l’inconveniente, all’uomo sono stati offerti 100 euro.