Il sindaco con il cappotto rosso? Già, o, almeno, così hanno detto. Il sindaco di Carrara che ama anzi, ha imposto nei documenti comunali l'utilizzo della desinenza al femminile sindaca - come suona bene questa parola - si sarebbe recata a Massa, in piazza, in... casa del sindaco di una città vicina e, sostanzialmente, sorella, per protestare contro Roberto Vannacci, la Gazzetta di Massa Carrara e l'associazione La Rivincita per aver organizzato la presentazione del libro Il mondo al contrario, un testo che ha venduto 240 mila copie, che non ha ricevuto denunce, esposti, sequestri, querele, ma che ai verniciati di rosso, a quelli che si sciacquano la bocca sporca di ipocrisia senza neppure riuscire a lavarsela, non piace e non merita di essere presentato. Loro, gli alfieri della Costituzione, della libertà di espressione, della democrazia, sono sfilati per le vie del centro della città governata dal sindaco Francesco Persiani con l'intenzione di impedire che il generale Roberto Vannacci e l'autore di queste righe, potessero parlare. E se non ci fosse stato un imponente ed efficiente servizio d'ordine di polizia, carabinieri e guardia di finanza, probabilmente ci sarebbero anche riusciti. Invece no. Questi esseri (dis)umani a senso unico, questi ideologizzati senza spirito critico che vedono il fascismo anche quando stanno sulla tazza del cesso, che non riescono a vivere senza adorare il feticcio rappresentato da un movimento scomparso - fortunatamente - nel 1945, volevano mettere, metaforicamente, al muro l'autore di un libro, Roberto Vannacci, accusato ingiustamente e senza alcuna ragione, di essere fascista, omofobo, razzista, misogino.
Se così fosse realmente stato, la magistratura, solleticata e sollecitata dai guardiani della polizia morale di orwelliana memoria, avrebbe indagato senza esitazioni coloro che la pensano diversamente dal pensiero unico dominante ossia dal politicamente corrotto pardon, corretto, Così non è stato segno evidente che le accuse contro il generale Vannacci sono infondate anzi, sono delle idiozie prive di senso.
Ma conosciamo la sinistra e il suo modo di ragionare anzi, di anteporre l'ideologia alla realtà e, all'insegna del leninismo più sfacciato, di volere a tutti i costi adeguare la seconda alla prima costi quel che costi. Oggi il politicamente corretto è divenuto la nuova classe operaia alla quale dover subordinare tutto, perfino l'autonomia di pensiero e l'indipendenza di giudizio. Le boiate sparate dal segretario della Cgil che farebbe meglio ad occuparsi di salari e sicurezza sui luoghi di lavoro, ribadite dal segretario del Pd Fossi andato, letteralmente, in fissa con Vannacci, dimostrano ancora una volta che se c'è qualcuno che attenta alle libertà, che si dimostra comunista uguale e anche peggio dei presunti fascisti, sono proprio loro, quelli che aprono la bocca senza nemmeno sapere di cosa parlano.
Fatta questa premessa, tuttavia, siamo rimasti basiti dalla presenza anche se, onestamente, non l'abbiamo vista - confermata da più parti - alla manifestazione del sindaco di Carrara Serena Arrighi, la cui stima politica che abbiamo per lei è direttamente proporzionale alla nostra conoscenza della fisica quantistica. Come può un sindaco, ammesso che ci sia stata e così, almeno, è stato gridato e scritto ai quattro venti e Arrighi non ha smentito, scendere in piazza nella città il cui collega dovrebbe essere il padrone di casa al quale, quantomeno, si dovrebbe portare un po' di rispetto istituzionale? Arrighi ha davvero voluto manifestare il 27 gennaio, sabato, giorno della memoria, senza aver letto il libro di Vannacci?
Peraltro, avrebbe sfilato insieme a gente che parteggia apertamente contro Israele e a favore di Hamas e dei paesi che stanno dalla parte dei terroristi che il 7 ottobre hanno massacrato gli ebrei. Con la scusa di Vannacci, sono scesi in piazza sfidando il divieto imposto contro chi avrebbe voluto manifestare contro Israele nel giorno della memoria. E poi vengono a dire a noi che siamo fascisti e abbiamo provocatoriamente organizzato la presentazione il 27 gennaio. Buffoni!
Qual è stato il senso di scendere in strada contro un libro che non è stato letto altrimenti ogni protesta eversiva sarebbe chiaramente stupida e idiota non essendoci nelle pagine alcuna frase offensiva verso chicchessia? Forse Arrighi voleva andare a rompere le uova nel paniere di Persiani? Non si è domandata che a Massa ieri non eravamo come a Buenos Aires o a Santiago del Cile negli anni della repressione dei generali, ma che si stava solamente presentando un libro innocuo scritto da un uomo che indossa la divisa da generale, ma che ha dignità e onestà intellettuale oltre a credibilità e prestigio molto, ma molto più elevati di tutti quelli scesi in piazza messi insieme? O forse ha confuso il generale Roberto Vannacci con il generale Videla?
Che tristezza assistere ad un sindaco che invece di rispettare un collega e la città che rappresenta, si intromette in una manifestazione assurda e reazionaria nel vero senso della parola che ha come scopo quello di creare disordine nella città amministrata dal collega che, però, guarda caso, è di centrodestra perché siamo certi che se fosse stato di sinistra la Arrighi sarebbe rimasta a casa propria.
Una cosa ci sentiamo di promettere al sindaco Arrighi il quale, onestamente, ha una grande fortuna: che il sottoscritto, invece di abitare a Carrara, vive ormai da 30 anni e anche molto bene, in una città come Lucca che è secoli luce avanti in tutto e per tutto rispetto ad una città allo sfascio e allo sbando come quella che dirige lei. Fortuna perché se fossimo residenti a Carrara, saremmo, per la sua come per ogni altra amministrazione comunale indipendentemente dal colore politico e ci perdoni il termine, peggio di un dito in c..o con l'anello del papa con l'aggiunta di un bel po' di sabbia. Notiamo, al contrario, che la città di Carrara è ancora ferma a chissà quando e per accorgersene, basta venirci a fare un salto e visitarla. Altro che Vannacci, c'è ma una depressione spinta che va avanti da decenni.
Ma non è questo il punto. Il punto è che il sindaco di Carrara ha sentito il bisogno irrefrenabile di schierarsi contro la Gazzetta di Massa Carrara, contro l'autore di un libro che è la fiera delle banalità, contro l'avvocato Carmela Federico per aver organizzato l'evento, contro la libertà che proprio l'antifascismo - quello vero, però - con il quale lei e i suoi alfieri si risciacquano ogni anno la bocca, ha garantito. Ebbene, sappia il sindaco Arrighi e glielo promettiamo fosse l'ultima cosa che riusciremo a fare in questa tormentata esistenza, che porteremo Roberto Vannacci anche a Carrara convinti che gli anarchici, loro sì, vilipesi e massacrati dai nazifascisti in Spagna con la complicità dei comunisti di Stalin, sapranno rispettare il diritto di chi vuole soltanto presentare il proprio pensiero che, lo diciamo apertamente, alla luce dell'ipocrisia imperante e del politicamente corretto/corrotto, è, addirittura, rivoluzionario in un mondo in cui trionfano l'omogeneizzazione e il pensiero unico dominante.
Per il resto, che aggiungere? Niente. Che per presentare un libro che non è certamente Mein Kampf né l'apologia del fascismo, del nazismo o di Benito Mussolini, sia necessario invocare la resistenza e costringere lo stato a pagare decine di migliaia di euro di straordinari ad agenti di polizia e carabinieri, non è sinonimo di democrazia, ma di medioevo presente venturo.