Diffondere una cultura della prevenzione andrologica e abbattere i tabù che resistono ancora sui problemi legati alla sessualità maschile. È con questa prospettiva che il dottor Bruno Bianchi, un’istituzione all’interno dell’Asl apuana (dove ha prestato servizio per 41 anni, dal 1975 al 2016), inizia la sua collaborazione con gli ambulatori della Pubblica Assistenza di Marina. Specialista in andrologia ed endocrinologia, il suo nome è un pezzo di storia della sanità locale.
Il dottor Bianchi, nel corso della lunga esperienza in Asl, ha ricoperto anche incarichi dirigenziali come direttore di zona distretto e vicedirettore sanitario aziendale: «Mi sono sempre sentito un soldato del servizio pubblico» – dice lui.
Ora la nuova avventura nel centro medico di via Nazario Sauro: «Essere a disposizione di un ente no profit – spiega Bianchi – fa parte della mia idea di vicinanza al prossimo, è un modo per rendere più diretto il contatto con i pazienti, dare valore al colloquio e al rapporto umano con loro. La mia specializzazione tocca aspetti delicati, che investono la sfera più intima della persona e il rapporto di coppia. Per questo spesso consiglio di venire alla visita non da soli, ma in compagnia della partner».
L’ingresso del medico nel team di specialisti che collaborano con la Pubblica Assistenza è stato annunciato da Rigoletta Vincenti, direttore sanitario della struttura: «Per noi si tratta di un acquisto importante, anche nell’ottica di estendere le nostre politiche di prevenzione gratuita in ambito andrologico. Il dottor Bianchi ci ha confermato la sua disponibilità ad essere inserito nel ciclo di open-day che rientrano nella nostra campagna di diagnosi precoce e diffusa. Pensiamo di poter dare un contributo per superare i pregiudizi sulle disfunzioni sessuali maschili, che disincentivano gli uomini a rivolgersi al medico».
La problematica riguarda da vicino anche e soprattutto le nuove generazioni: «Dovrebbero introdurre l’andrologia nei consultori – avverte il dottor Bianchi – perché la prevenzione è uno stile di vita e ha valore a tutte le età. Si pensi alle malattie sessualmente trasmesse, oggi in aumento e spesso diagnosticate tardivamente, con riduzione della fertilità, dato che spesso la paternità viene decisa verso i quarant’anni».