Appropriatezza prescrittiva degli antibiotici e resistenze batteriche: questo il titolo del congresso svoltosi nei giorni scorsi per sensibilizzare i medici chirurghi e gli odontoiatri sul fenomeno della resistenza agli antibiotici, fenomeno più che mai attuale e che necessita di contromisure efficaci per la salvaguardia della salute di tutti. Organizzato dall’ Ordine dei Medici e Odontoiatri Massa Carrara, nella figura del Presidente della Commissione Odontoiatrica dottor Corrado Stefani e svoltosi nella cornice della Sala Convegni della Camera di Commercio di Carrara, l’evento formativo ha visto come relatore il professor Roberto Mattina, direttore della scuola di specializzazione in microbiologia e virologia dell’Università di Milano. Presente il Presidente dell’Ordine dottor Carlo Manfredi. Più che buona l’affluenza al congresso da parte dei medici che, per tutta la giornata, hanno affrontato e approfondito le diverse tematiche teoriche e operative volte ad un utilizzo mirato e consapevole delle molecole antibiotiche, secondo i nuovissimi standard dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.“La riunione di oggi – esordisce il professor Mattina - riguarda un problema che è diventato un'emergenza di sanità pubblica, ovverosia le resistenze batteriche agli antibiotici. Rischiamo nel concreto che a breve gli antibiotici non siano più efficaci e quindi potremmo tornare a morire di malattie come tubercolosi, tifo e tante altre. È quindi necessario un intervento urgente, scientifico ed efficace da parte di tutti medici, odontoiatri, farmacisti, veterinari. E anche il cittadino può fare del suo meglio per tentare di far diminuire le resistenze e quindi evitare di finire, o di tornare, ad una terribile era pre-antibiotica.” “Dobbiamo lavorare insieme – prosegue il dottor Stefani - perché se continuiamo così rischiamo veramente una catastrofe e bisogna muoversi subito a livello internazionale. La popolazione deve essere informata di questo problema ed evitare l’autoprescrizione. L'uso degli antibiotici va regolamentato anche in medicina veterinaria e in particolare in zootecnia, perché noi assumiamo tanti antibiotici oltre a quelli che prendiamo sotto prescrizione medica, poiché ce li ritroviamo inconsapevolmente nei cibi, nella carne e persino nelle verdure.”. “Questa è l'occasione buona – conclude il dott. Manfredi - per mettere a punto dei criteri atti a utilizzare con parsimonia e con razionalità l'antibiotico al fine di avere una maggiore longevità degli attuali medicinali. Questo nell'attesa che nuove molecole ci permettano di affrontare meglio il futuro. Stiamo parlando infatti di ceppi batterici tradizionali che di nuovo hanno la capacità di resistere agli antibiotici che fino a poco tempo fa erano molto efficaci nel distruggerli. I batteri, grazie anche alle nostre azioni sconsiderate, hanno trovato le contromisure. Nella ricerca ci sono dei filoni molto interessanti che, nell'arco di una ventina di anni, sicuramente ci metteranno in una prospettiva molto più favorevole con nuove molecole innovative. Nel frattempo dobbiamo resistere.”