E' morta al "Don Gnocchi" di Marina di Massa dove era ricoverata Gilda Marzo in Menicocci di anni 87, conosciutissima e stimata donna di destra che mai ha rinnegato gli ideali suoi e della sua famiglia.
Il figlio Roberto Menicocci, titolare della "Menicocci Traslochi", la consorte Manuela e le figlie Clara e Francesca piangono la scomparsa dell' adorata nonna, suocera e mamma.
"Gilda, dalla morte di suo marito Ettore Menicocci, è sempre stata con noi - afferma Roberto - una donna gioviale, intelligente, laboriosa e coraggiosa. Fedele ai suoi principi ed alla sua Patria, l'Italia". "Addio mia cara Gilda - così la ricorda Maurizio Lorenzoni, imprenditore lapideo ed ex esponente politico di Alleanza Nazionale e Fdl - sei stata la mia seconda mamma e mi hai insegnato tanti sacri valori" ... Lo suocero di Gilda, Pancrazio Menicocci, era un poliziotto e fascista convinto che operava in Carrara. Non è dato sapere di quali colpe si sia macchiato durante gli anni del regime di Mussolini. Nel 1945 alla caduta del fascismo Menicocci viene avvicinato da un partigiano comunista che ben conosceva e riteneva amico.
"Pancrà vieni via con me - gli dice l' "amico" - che qualche compagno ti vuole parlare". Era un' imboscata! Menicocci sotto la minaccia delle armi viene trascinato nella cava detta "Carbonèra" - la stessa dove affiorò e venne cavato il titanico Monolite - gli danno un badile, gli ordinano di scavare una fossa e ... lo crivellano di colpi. La buca, a contenere il suo cadavere. A tentar di salvare la pelle ad un pur suo nemico ci prova Carlo Andrei (Il Pipa); scultore e comandante partigiano, comunista e Presidente del Cln (Comitato di Liberazione Nazionale di Massa e Carrara). Arriva tardi; Pancrazio Menicocci è già morto.
Anni dopo Annamaria Andrei, figlia di Carlo, rammenta di un episodio umano, molto umano riguardo a suo padre e i Menicocci: "Avevo necessità di traslocare - esordisce Annamaria - chiamo la ditta dei trasporti ed a casa mia arriva il titolare Ettore Menicocci che coi suoi uomini provvede a tutte le fasi dello spostamento. Una volta terminati i lavori chiedo il conto; ma lui mi guarda diritto negli occhi e dice: "Signora, non mi deve una lira perché lei è figlia di quel gran galantuomo di Carlo Andrei. Il comandante partigiano e presidente Cln che ha provato a salvar la vita a mio padre Pancrazio, poliziotto fascista di Carrara ammazzato alle cave durante i giorni della Resistenza. Il Pipa non ce l' ha fatta - si emozionò Menicocci - Il povero babbo venne ucciso, ma ringrazio lo stesso il Suo papà per il nobile proposito". "Debbo dire che mio padre a dimostrazione della sua indole ricca di umanità - conclude Annamaria Andrei - pur condannando le azioni dei fascisti, cercò "sempre" di non arrivare alle estreme conseguenze".
"Ciao mamma, ciao Gilda - ammette il figlio Roberto Menicocci - ci siamo voluti tanto bene ed anche divertiti in famiglia. Eri una cuoca provetta ed ora andrai a cucinare in Paradiso; Beati proprio beati loro. E conclude: naturalmente Gilda predisporrai le vivande nel tavolo alla Destra della SS Trinità".
Il funerale di Gilda Marzo Menicocci sarà tenuto sabato mattina 27 maggio alle 10,30 nella chiesa dei frati francescani, in località Lugnola di Carrara.