Fertilità maschile sempre più in calo e patologie genito urinarie in aumento. La Giornata Nazionale dell’Andrologia, istituita dalla La SIA - Società Italiana di Andrologia, è stata istituita per mettere in luce i disturbi e le patologie maschili verso le quali, principalmente per distorsioni culturali, non viene attuata un'adeguata promozione della prevenzione o diagnosi precoce.
L'ordine dei medici Massa Carrara, nella figura del suo Presidente dottor Carlo Manfredi e in quella degli specialisti andrologi ed endocrinologi come il dottor Bruno Bianchi e il Dott. Paolo Rossi, richiama l'attenzione sull'evento del 21 novembre poichè coinvolge, oltre alla sfera legata alla salute in generale, quella della fertilità e del benessere della coppia.
"Uno dei problemi emergenti nella società italiana - illustra il dottor Manfredi - è quello della scarsa natalità. Molte sono le cause che entrano in gioco nel descrivere e determinare questo fenomeno: ci sono sicuramente varie implicazioni psicologiche come la paura del futuro, soprattutto in questi periodi di incertezze, che si riflettono in una minore voglia di mettere al mondo figli. L'età della prima gravidanza,viene dilazionata molto nel tempo. Si fa un solo figlio - in alcuni casi non se ne fanno affatto - ma contemporaneamente c'è lo spettro rappresentato dal fatto che la devastazione ambientale, la presenza di sostanze chimiche diffuse e persistenti nell'ambiente riducono la fertilità sia del maschio che della femmina.
Dobbiamo valutare questa situazione per affrontare le condizioni attuali, ma soprattutto per intervenire affinché nel futuro si possa recuperare una migliore capacità riproduttiva."
"In Italia - prosegue il Dott. Rossi - sono nati 300.000 bambini di meno rispetto al passato. Oltre che a livello sociale, questa mancata crescita demografica ha ripercussioni molto importanti anche sull'economia perché non ci sarà più una popolazione capace di badare agli anziani, di lavorare e mantenere le pensioni. E sicuramente questo è da ricondurre anche a un numero sempre più ridotto di spermatozoi. Vent'anni fa una persona normale aveva 120 milioni di spermatozoi: oggi è normale averne 20 milioni e in alcuni casi viene considerato fertile chi ha 15 milioni di cellule riproduttive. Questo fenomeno deriva da un ambiente inquinato, ma anche da un mancato interesse per la cura dell'apparato genitale maschile. Quindi la Società Italiana di Andrologia e le altre società scientifiche provvedano a valutare il mantenimento e il miglioramento della qualità del liquido seminale della persona, anche favorendo una visita andrologica precoce, attorno ai 18-20 anni, quando è il momento in cui si può fare un esame del liquido seminale."
"Purtroppo affrontiamo quotidianamente una realtà - conclude il Dott. Bianchi - in cui il maschio non viene negli ambulatori.
Oggi vediamo che il desiderio del matrimonio, della convivenza e del cercare un figlio, nel maschio, inizia in età superiore ai 40 anni, ovvero quando certi problemi di fertilità sono ormai irrisolvibili. Io sono un socio fondatore della Società Italiana di Andrologia, fondata a Pisa nel 1176 e appartengo al primo gruppo di specialisti che ha terminato la scuola di specializzazione nel 1980. A quei tempi c'era la medicina scolastica efficiente e la visita di leva che contribuivano ad evidenziare anche alterazioni di questo tipo.
Oggi tutto questo non esiste più. Naturalmente sappiamo che il controllo del pediatra avviene nei primissimi anni di vita, perché il controllo dei testicoli è fondamentale ed entro i tre anni si può intervenire con successo in caso di problematiche: l'invito pressante che noi facciamo ai giovani è di farsi visitare, specialmente nell'età migliore - ovvero i 14-15 anni - perchè é lì che possono insorgere delle problematiche che, se trascurate, mettono a repentaglio la qualità di vita del maschio."