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Scritto da Vinicia Tesconi
Cronaca
02 Maggio 2024

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Questa è la storia di una, bellissima, occasione mancata. L’idea di installare una delle, ormai famosissime Big Bench a Campocecina è venuta al vulcanico imprenditore   carrarese Michael Bertola, titolare della start-up Be-different,che si occupa di valorizzare il territorio locale, sulla spinta di un autentico amore che Bertola nutre per la sua città. Le Big Bench sono le panchine giganti nate dal progetto dell’americano Chris Bangle, designer di Opel, Fiat e BMW,   che costruì e collocò il prototipo proprio in Italia, nel giardino della sua casa nel borgo di Dogliani, a Clavesana in provincia di Cuneo. Era il 2010: da allora le sue panchine sono diventate più di 300. Bangle ha fondato un’associazione, “The Big Bench comunity project” sempre in Italia, dove vive e dove si trovano la maggioranza delle Big Bench, che, comunque si stanno diffondendo in tutto il mondo. Con l’associazione ha avviato un percorso di valorizzazione del turismo di qualità e sostenibile, che supporta artigiani e comuni locali e che è diventato un marchio registrato che può essere comprato da chiunque presenti un progetto per realizzare una Big Bench e per iscriversi al circuito che muove, ormai, moltissimi appassionati. Il senso profondo delle panchine giganti mescola valori come il ritorno all’infanzia, il rispetto dell’ambiente (la panchina è fatta di elementi naturali come legno e ferro), la riscoperta del turismo lento e la valorizzazione dei luoghi attraverso i loro paesaggi, con un impulso economico di non trascurabile entità confermato anche dalla pagina Facebook Big Bench- Panchinisti Itineranti, nata proprio per riunire gli appassionati delle grandi panchine e per fornire loro ogni genere di informazioni per trovarle. Insomma: un vero circolo virtuoso, che  sta trovando sempre maggiori consensi.  Questo per capire che quella che stiamo per raccontare è davvero la storia di una grande occasione per il comune di Carrara, che, al momento, sembra essere sfumata. 

Michael Bertola presentò per la prima volta il progetto per l’installazione di una Big Bench a Campocecina nel 2022, quando la giunta comunale era guidata dal sindaco 5Stelle Francesco  De Pasquale e sia l’allora sindaco, sia l’allora assessore al commercio e turismo  Daniele Del Nero, accolsero con entusiasmo la proposta, invitando Bertola a iniziare l’iter burocratico per l’approvazione. “La prima versione della Big Bench a Campocecina – ha raccontato Bertola - prevedeva l’installazione della panchina nella località chiamata Foce di Pianza, proprio sotto il Monte Sagro. Ricordo di aver ricevuto il foglio firmato dal sindaco per la mia proposta il 29 gennaio del 2023, proprio lo stesso giorno in cui ci fu un grande incendio sul Monte Sagro. E questo non mi sembrò un buon segno. Infatti, nacque subito una polemica con alcuni ambientalisti che contestavano la location perché la ritenevano troppo impattante per il paesaggio. Per questo motivo, rividi subito la proposta e individuai, come zona adatta alla presenza di una Big Bench l’area chiamata Belvedere, che si trova sotto al piazzale di Acquasparta. Nel frattempo, però c’era stato il cambio di amministrazione, per cui, all’inizio del 2023, mi recai a presentare la mia proposta all’assessore Lara Benfatto, che ugualmente aveva apprezzato il progetto. Insieme all’assessore Benfatto andai anche dal dirigente responsabile del territorio, l’ingegner Luca  Amadei, che, inizialmente, non sollevò perplessità sull’installazione. Voglio sottolineare che il progetto non gravava di alcun costo sul comune, ma era completamente finanziato  da un gruppo di sponsor locali formato dalla Fibroedil di Carrara, che avrebbe fornito il legno, dalla ComFerCa di Avenza che avrebbe donato il ferro dalla ditta di Idaspe che avrebbe curato l’assemblaggio del manufatto e dalla mia Be-different che avrebbe fornito ogni tipo di assistenza per la realizzazione dell’opera. L’intero iter autorizzativo e progettuale è stato seguito gratuitamente dall’architetto Davide Poletti. Credevo che tutto stesse procedendo nella direzione giusta, quando, alla fine di settembre del 2023 è arrivata la bocciatura del progetto da parte della Soprintendenza paesaggisitica di Lucca, che  con tacito assenso ha accolto il parere negativo espresso dalla commissione paesaggistica comunale, formata da tre consulenti esterni incaricati dal comune”. Le ragioni del rifiuto del progetto, riprese testualmente dalla comunicazione inviata dal comune e firmata dall’ingegner Amadei, in cui è indicato come responsabile del procedimento il geometra Marco Storti,   dicono che: “…valutata la documentazione con particolare riferimento al sito di installazione a carattere permanente, distinto da pregevoli valori naturalistici e paesaggistici, si ritiene che il posizionamento del manufatto vada a sovrapporsi negativamente con le visuali panoramiche che si aprono da quel luogo verso il mare, limitandone la percezione”. Bertola, a seguito della decisione del comune, ha presentato le sue osservazioni come previsto ed entro i termini imposti dalla legge, cercando di far capire, anche con rendering molto efficaci, il reale impatto della panchina sul sito individuato e anche che la panchina sarebbe stata collocata sotto la strada, da dove non sarebbe, comunque stata visibile, ma  non sono state accettate e la proposta della Big Bench a Campocecina è stata rigettata.

Bertola ha voluto ricordare che, proprio un anno fa, si era recato a Dogliani, in Piemonte dove c’è la prima panchina, in occasione della prima  convention in presenza di tutti i promotori delle Big Bench e che, in quell’occasione, aveva avuto modo di ascoltare le testimonianze dirette dell’impatto positivo che le panchine hanno avuto sui territori in cui sono state installate. “Ormai sono diffuse anche in Europa – ha aggiunto Bertola - ed è nato il circuito dei panchinisti itineranti che si muove per visitarle tutte e che, proprio come nei percorsi dei pellegrinaggi, viene dotato di un passaporto cartaceo da timbrare in alcune attività commerciali nei luoghi in cui si trovano le panchine. Infatti, il mio progetto prevedeva che i timbri sul passaporto delle Big Bench potevano essere presi al rifugio Belvedere a Campocecina o al Bar Ghinoi, in centro città. Tra le ricadute positive delle panchine giganti  c’è anche quella di dare impulso alle attività locali. Per il rifugio Belvedere poteva essere l’occasione di avere una maggior continuità di lavoro in tutte le stagioni dell’anno, per il Bar Ghinoi, a cui potevano affiancarsi altre attività del centro, poteva essere l’occasione per portare i turisti a visitare la città.  La Big Bench non è solo  nella mera installazione, ma è operazione di marketing a costo zero, che alza il prestigio e dà opportunità alla città, come sta accadendo  nei 300 siti in cui si trovano le panchine giganti. Il mio sogno era addirittura ancora più grande: io pensavo a tre installazioni sul territorio carrarese, una a Campocecina, una a Fontia o a Bonascola e una al mare per creare un percorso in tutta la città”. Michael Bertola ha anche documentato con foto e video le reali condizioni del sito in cui avrebbe voluto installare la prima Big Bench e le ha segnalate al comune: la zona del Belvedere  è in uno stato di grave degrado e abbandono. Vi sono cumuli di lastre di amianto, diverse roulotte abbandonate, ruderi di stalle o rifugi improvvisati e soprattutto tanta immondizia. Sarebbe interessante sapere se la presenza di questi elementi, secondo la sovrintendenza di Lucca e secondo la commissione paesaggistica pagata dal comune,  sia da ritenere confacente  e non impattante con l’ambiente in cui si trova, come invece è stato ritenuto per la Big Bench proposta da Bertola. A giudicare dal fatto che a distanza di mesi la situazione sia ancora immutata, nonostante la segnalazione, si direbbe di sì. “Potrei ripresentare la proposta chiedendo una nuova valutazione paesaggistica, ma vorrei essere sicuro che sia coerente con lo stato dei fatti – ha concluso Bertola – Io, in tutto questo non ci guadagno nulla, il beneficio sarebbe tutto per il territorio ed è a questo che puntavo con la mia proposta”.

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