Nel consiglio comunale di Carrara, sono state respinte le mozioni di cittadini e sindacati delle minoranze e dei Comitati che chiedevano a gran voce un ripensamento sul disastroso crono programma di Asl e Regione in materia di sanità, con tutti i voti a favore e un solo astenuto. "Come comitati in difesa della sanità apuana - ha fatto sapere il portavoce del Comitato Primo Soccorso e Urgenza Carrara e del Comitato Sanità Pubblica Versilia Massa Carrara, Fabio Bernieri, ci chiedevamo come e perché i sindacati CGIL, CISL,UIL partecipassero senza battere ciglio alla famosa "cabina di regia", accettando passivamente qualsiasi cosa uscisse in materia di sanità da parte del presidente di Regione, dell'assessore regionale alla sanità, fino al sindaco, all'assessore comunale e tutta la maggioranza. Ma soprattutto ci chiedevamo perché respingere sdegnosamente qualsiasi approccio o contatto con i comitati dei cittadini? Tra l'altro, accusando gli stessi comitati di diffondere "notizie imprecise e confuse " tra la cittadinanza in materia di sanità e arrivando fino ad accuse pesanti quali "insensibilità e disinformazione ". Un esempio tra i tanti: l'accusa di strumentalizzare lo spostamento delle cure intermedie a Fossone, favorendo così la privatizzazione del servizio che, senza l'intervento "provvidenziale" del sindaco e del sindacato sarebbero state costrette ad andare presso la struttura privata della Don Gnocchi.Cittadini e comitati, tuttavia, non contestavano la mancata privatizzazione bensì il luogo scelto (Fossone), inopportuno per mobilità difficile, locazione e soprattutto sostitutivo della prevista e dimenticata RSA. A tale proposito: dove andranno gli anziani che cui le istituzioni suddette avevano dedicato con tanta lungimiranza la struttura di Fossone? Probabilmente in Lunigiana, a costi alti, sia per le famiglie che per la stessa Asl? Tutte domande senza risposta. La spiegazione di tutta questa avversione a incontrare i comitati è arrivata chiarissima e incontrovertibile in questi giorni. I sindacati e in particolare la CGIL sono d'accordo su tutto con quella che teoricamente dovrebbe essere la controparte naturale, cioè le Istituzioni regionali e comunali impegnate come non mai a smantellare il servizio pubblico.
La prova ultima? "Come salvare il servizio sanitario pubblico; diritto dell'individuo e interesse della collettività" è il pomposo titolo del dibattito in programma ad Aulla il 18 aprile prossimo su iniziativa della CGIL. Ciò che salta subito agli occhi è infatti il paradosso macroscopico di voler dibattere “piacevolmente” sul futuro della sanità pubblica insieme a chi ne è il primo distruttore. A meno che , appunto, vogliano convincerci che la sola colpa è solamente di chi governa a livello nazionale e che "legalmente" continua a tagliare i fondi alla sanità. Se dietro questa posizione non ci stesse lo scempio della sanità in Toscana iniziata ben prima della calata dei "barbari" al governo del paese, ci sarebbe da ridere. Torniamo comunque alla domanda primaria, ancora senza risposta; perché spendere 9 milioni di euro per un cubo di cemento superfluo e iper dispendioso che andrà a regime ipoteticamente nel 2030 e non utilizzare piuttosto questa somma per mettere a norma sin da subito le strutture esistenti? Non è difficile la domanda; evidentemente continua ad essere molto difficile la risposta.
Carrara 8/04/24
Comitato Primo Soccorso e Urgenza Carrara
Comitato Sanità Pubblica Versilia Massa Carrara