Un disegno a matita acquerellabile per suggellare un passaggio tra stagioni, tra quella dolce malia che si perde nella notte dei tempi e una sempreverde speranza di rinascita, di resurrezione. Un omaggio alla Natura che si risveglia lentamente dal fecondo torpore dell’inverno, che si ridesta dopo una fase di riposo, nella quale ha custodito il futuro, ossia i semi che andranno a germogliare e il rinnovamento stesso della flora che sboccia nuovamente con una pudica timidezza. La sensibilità di Nadine emerge dal disegno, che viene accompagnato da un’interpretazione fotografica della fata. “Il disegno, a matita acquerellabile, vede la fata - rappresentata in celeste in tutta la sua delicatezza e gentilezza - custodire amorevolmente gli ultimi fiocchi di neve, che lasceranno il posto al più mite clima primaverile”, afferma Laura Lorenzini Nadine, artista apuo-versiliese che ama dedicarsi alla rappresentazione di miti e leggende locali e non solo, “L’incedere sereno e inesorabile della figura fatata rappresenta l’inarrestabile alternarsi delle stagioni: allo spoglio inverno succede la primavera fiorita”. “Mi ha affascinato la figura di una fata collegata con il freddo, con i ghiacci, con le coltri nevose che coprono le creste montane e ho voluto rappresentarla, sia graficamente con un disegno dedicato, sia con una mia interpretazione fotografica dello stesso soggetto”, prosegue Nadine, “In tutto questo vedo un forte messaggio di speranza, il cammino della vita che rinasce, senza dimenticare il ruolo del riposo, dell’inverno e anche di un torpore fecondo che consente alla vita di prepararsi con calma a sbocciare, a rifiorire”. “La vita frenetica del mondo di oggi”, conclude Laura Lorenzini, “non aiuta davvero a cogliere, anzi direi assaporare, certi particolari che una volta costituivano le basi del sapere contadino e della tradizione dei nostri nonni e bisnonni”. Nadine ha disegnato in passato anche la “Fata delle Apuane”, un’affascinante creatura rappresentata cinta di serti floreali a suggellare il rapporto panico con la Natura e i luoghi apuani e in uno stato di contemplazione come a proteggere, con la sua serena e composta meditazione, la natura e gli animali dell’habitat montano e collinare. La giovane artista viareggina Laura Nadine, classe 1988, ha vissuto parte della sua infanzia e adolescenza a Carrara e raffigura miti e leggende, spesso dedicate anche ai miti della tradizione appeninica, come quelle del Linchetto, elemento d'aria tanto caro alla tradizione lucchese, apuo-versiliese e toscana e della Grassina, moglie-madre del Linchetto. A queste opere ha dedicato considerevole spazio anche il sito statunitense Live-Feeds.com. I disegni a carboncino di Nadine sono conosciuti, infatti, anche oltre i confini del nostro Paese, specialmente in Inghilterra, dove il "The Birmingham Press" ha dedicato un articolo all'opera "La Magia della Luna, ovvero la leggenda del vampiro di Birmingham", e in Argentina, nella città di Rosario, grazie a "Voce alla Radio", una trasmissione dedicata agli italo-argentini.