Dallo scorso anno, comune di Carrara e Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio stanno portando avanti un censimento dei blocchi di età romana presenti nelle cave di Carrara. Il progetto e i primi risultati sono stati illustrati, in occasione di una conferenza che si è tenuta venerdì 23 febbraio al mudaC, dal direttore del Museo del Marmo e dell’area archeologica di Fossacava Stefano Genovesi e dalla funzionaria archeologa della Soprintendenza Abap per le province di Lucca e Massa-Carrara Giulia Picchi.
“È da tempo noto che un alto numero di blocchi semilavorati di marmo risalenti all’attività estrattiva di età romana si trova ancora oggi nelle cave di marmo ancora attive e in depositi privati – hanno spiegato i due studiosi -. Stiamo parlando di un autentico tesoro che stimiamo comprenda complessivamente circa un centinaio di blocchi che a partire dal 2023 Comune e Soprintendenza hanno iniziato a censire. Si tratta di un lavoro complesso finalizzato alla conoscenza di questo ricco patrimonio storico e archeologico e alla sua tutela e valorizzazione. Le colonne, i capitelli e i blocchi ancora presenti nel territorio, con i loro marchi di cava, e quelli che, inevitabilmente, saranno ritrovati con il procedere dell’escavazione, impongono una precisa strategia, tema di grande importanza alla luce del percorso di riallestimento del Museo del Marmo e della recente apertura dell’area archeologica di Fossacava. Obiettivo delle ricerche in corso è la creazione di una sorta di deposito organizzato, ubicato nell’area delle cave e accessibile al pubblico, che costituisca il terzo polo di un museo diffuso, sempre più capace di raccontare l’affascinante storia dell’escavazione antica del marmo lunense”.
Un tesoro di marmo. Tra archeologia, tutela e valorizzazione delle tracce di escavazione di età romana nei bacini marmiferi di Carrara
Scritto da Redazione
Cultura
24 Febbraio 2024
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