"Non sono morti bianche: sono omicidi di cui è complice lo stesso Stato, di cui tutti dobbiamo sentirci responsabili. Una strage purtroppo silenziosa che ormai viaggia sui 1.500 decessi l'anno: in pratica ci avviciniamo in maniera pericolosa alla soglia dei 5 morti sul lavoro al giorno quando erano meno di 3 solo un paio di anni fa e già erano troppi. Non è accettabile che accada e che di fronte a ciò l'opinione pubblica rimanga sorda e indifferente. Bisogna risvegliare le coscienze". Il direttore di Confartigianato Massa Carrara Lunigiana, Gabriele Mascardi, da anni impegnato nella lotta alla diffusione della cultura per la sicurezza sui luoghi di lavoro, accende i fari su un tema scottante "ma sempre preso sottogamba, nella nostra provincia come altrove. Si spendono tante belle parole ma non si mettono mai in azione le buone pratiche per combattere il fenomeno. Ci sono stati otto morti sul lavoro in poco più di 24 ore in Italia il 14 settembre. Fatti accaduti dopo Brandizzo e la morte dei cinque operai sulle rotaie, dopo tutti gli appelli istituzionali e no, dopo manifestazioni e sdegno da più parti, non è cambiato nulla. Ne hanno parlato in Parlamento, tanti bei propositi. Poi però quando si parla di normativa e sicurezza sul lavoro, agevolano con codici specifici i subappalti a cascata che scappano dai controlli per le opere e per la sicurezza sul lavoro. E nel frattempo l'opinione pubblica tace. Si è inaridita. Si commuove per le storie dei 'Ferragnez', si scatena sui social invece di scendere in piazza per stare dalla parte dei lavoratori: sono padri e madri, fratelli e sorelle, i nostri figli che ogni giorno perdono la vita per guadagnarsi il pane da portarsi in tavola". Quando si parla di sicurezza sul lavoro non si tratta solo di evitare i decessi ma anche di garantire la maggior tutela possibile ai lavoratori perché spesso l'esito diverso fra un grave incidente e la morte è solo questione di fortuna: "I dati Inail mettono in luce che fino a luglio dall'inizio dell'anno ci sono stato oltre 1.440 denunce di incidenti sul lavoro in provincia, circa 200 solo nel mese di luglio. I casi mortali sono già stati 3, in aumento rispetto al 2022 quando furono 2 – prosegue il direttore di Confartigianato -. E stiamo parlando di statistiche da cui sfuggono molti casi, soprattutto le denunce di infortuni e incidenti sul lavoro che vengono omesse perché magari si lavora in nero o casi simili. E' evidente che bisogna lavorare sulla cultura della sicurezza, sia dal lato degli imprenditori sia da quello dei lavoratori. E lo Stato deve fare la sua parte, rafforzare la qualità dell'assistenza alle imprese negli adempimenti e nei servizi finalizzati alla salute e sicurezza sul lavoro. Noi, come associazione di categoria, stiamo cercando di fare il possibile ma da soli è impossibile. Bisogna anche coinvolgere di più i lavoratori nella gestione della salute e sicurezza, anche incrementando la loro effettiva percezione del rischio. Infine, non lo smetteremo mai di dire – conclude Mascardi – assunzioni da parte dello Stato negli organi ispettivi per aumentare e di molto i controlli. Questa è la strada".
Morti sul lavoro, la strage continua: "Siamo a cinque casi al giorno: inaccettabile"
Scritto da Redazione
Economia
17 Settembre 2023
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