Nel momento più difficile degli ultimi 10 anni per la Sanac adesso anche l'amministrazione dello stabilimento inizia a rendere impossibile la vita agli operai. Lunedì ha infatti negato ai dipendenti la possibilità di fare l'assemblea sindacale all'interno delle sale dell'impianto di Massa. Risultato?
"Due turni di assemblea fuori al gelo" denuncia la segreteria della Uiltec Toscana Nord che attacca direzione e amministrazione di Sanac: "Purtroppo non è la prima volta che accade all'interno del gruppo – evidenzia ancora il sindacato -. Era già successo in altri stabilimenti che la direzione negasse la sala riunioni per l'assemblea sindacale ma non pensavamo che sarebbe accaduto anche qua, in un momento delicato come questo in cui oltre 300 lavoratori rischiano il posto in tutta Italia e un centinaio soltanto a Massa. Cento famiglie che nel giro di pochi mesi rischiano di trovarsi senza lavoro, senza stipendio, senza sapere come portare il pane sulla loro tavola. Invece di concedere ai lavoratori quello che è un loro diritto, di riunirsi, discutere della situazione e parlare del futuro, capire come muoversi e che fare, i vertici di Sanac si preoccupano di aggrapparsi ai cavilli burocratici come se il nemico fossero gli operai e non chi oggi affama il gruppo, lo Stato e il suo socio del capitalismo multinazionale Arcelor Mittal". Di fatto l'azienda avrebbe utilizzato come pretesto proprio la cassa integrazione a cui sono sottoposti alcuni lavoratori a causa della riduzione degli ordini che impedisce di tenere lo stabilimento a pieno regime: "A loro dire i lavoratori in Cassa integrazione non avrebbero diritto di usufruire della sala riunioni interna per l'assemblea. Quindi ce l'hanno negata costringendoci a fare assemblea al gelo, fuori nel piazzale. Un cavillo davvero fastidioso nel momento in cui la situazione sta precipitando e i lavoratori la sentono tutta sulle loro spalle – conclude la Uiltec Toscana Nord-. Ma l'abbiamo fatta uguale, anche al gelo, e l'assemblea ha dato mandato ai sindacati locali di organizzare un tavolo con le segreterie confederali del territorio e nazionale per fare il punto della vertenza".