Pericolo scongiurato ma il caso poteva avere esiti drammatici ed ha fatto stare con il fiato sospeso i familiari della piccola che domenica scorsa si è sentita male. Il sindaco di Tresana, Matteo Mastrini, lo porta ad esempio per rilanciare il tema della sanità e l’importanza di preservare i servizi territoriali di emergenza-urgenza.
“Per fortuna e per questa volta si è evitato il peggio ma non ci si può affidare alla buona sorte. Una bambina di neanche un anno di età, residente nell’alta Lunigiana, domenica pomeriggio si sarebbe sentita male improvvisamente. La madre, viste le condizioni critiche e la mancanza di reazioni agli stimoli, avrebbe allertato il 118. Tramite la centrale operativa veniva inviata sul posto, dopo circa venti minuti, un'ambulanza con due volontari i quali, presa visione della criticità della situazione, avrebbero chiesto con urgenza l'intervento del medico. Per questa successiva operazione sarebbero trascorsi ulteriori quindici minuti: stabilizzata la piccola, l'ambulanza sarebbe partita in codice rosso alla volta dell'ospedale prescelto. Dopo alcune ore fortunatamente la bambina lunigianese si sarebbe ripresa e, a seguito di esami approfonditi, i genitori sarebbero stati rassicurati sulle sue condizioni”.
Questi i fatti riportati da Mastrini che incalza: “L'attuale offerta in tema di emergenza-urgenza è del tutto insufficiente a coprire un territorio dall'orografia complicata come la Lunigiana. Non avere un medico sull'ambulanza può determinare conseguenze sulle patologie tempo-dipendenti. Ciò appare ancora più evidente dovendolo poi raggiungere telefonicamente anche da zone con scarsa copertura”.
Mastrini torna a ricordare che la Lunigiana è un territorio che rappresenta oltre i due terzi della provincia di Massa-Carrara: “Eppure, la sua popolazione è continuamente penalizzata dalle politiche accentratrici della regione Toscana, merita rispetto”. Mastrini contesta le risposte consegnate al territorio dall’assessore regionale Simone Bezzini nella visita dei mesi scorsi: “La sua promessa, che abbiamo già definito un intervento palliativo, è la cardioprotezione: sicuramente sarebbe ben accetta ma non può essere ritenuta sostitutiva del medico a bordo dell'ambulanza”.