Si era intuito già da due giorni che la manifestazione, indetta da tutte le sigle sindacali a sostegno dei lavoratori del marmo, in seguito allo sdegno per le frasi dette dall’imprenditore Alberto Franchi in un’intervista a Report, avrebbe fatto registrare un boom di presenze, e così è stato. Oltre duemila persone sono accorse a Nazzano, davanti alla sede della Franchi Umberto s.r.l., sin dalle prime ore del mattino di giovedì 24 aprile, con un dispiegamento imponente di bandiere, cartelli e striscioni tutti volti a testimoniare la solidarietà a tutte le vittime del comparto – definite “deficienti” da Franchi – e soprattutto a tutti coloro che in quel settore ci lavorano, rischiando ogni giorno. Moltissime le delegazioni venute da altre città della Toscana, moltissimi gli operai e altrettante le persone comuni a dimostrazione che il contenuto del servizio di Report e l’infelicissima frase pronunciata dal big del marmo hanno veramente scosso nel profondo l’intera città. Dall’entrata della Franchi Umberto, il corteo, accompagnato anche da fumogeni si è mosso lungo via Ilice e poi in via Brigate Partigiane per raggiungere il viale XX Settembre e risalire fino alla sede di Confindustria a Fossola. A capo del corteo, come simbolo della gravità dell’offesa arrecata alle molte vittime del marmo, c’era Elisabetta Troian, sorella di Riccardo, che morì a 17 anni nel piazzale di una segheria, con indosso la stessa maglia usata anche nell’assemblea dei lavoratori del marmo che si è tenuta ieri nella sala di rappresentanza del comune di Carrara, sulla quale campeggia il ricordo del fratello e la scritta. “Sorella di un diciassettenne dichiarato morto nel 1985 e dichiarato deficiente nel 2024”. Al corteo hanno partecipato anche assessori regionali Monia Monni e Alessandra Nardini, il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, il consigliere regionale Giacomo Bugliani, il sindaco di Carrara Serena Arrighi il presidente del consiglio comunale di Carrara Cristiano Bottici e gli assessori Lara Benfatto e Roberta Crudeli. La manifestazione, seguita da un grande numero di testate giornalistiche locali e nazionali, ha dato il via alla giornata di sciopero che si protrarrà fino alla sera.
“Le parole che abbiamo ascoltato sono inaccettabili – ha detto l’assessore regionale Alessandra Nardini – in un paese dove si continua a morire di lavoro parlare di lavoratori deficienti ci fa indignare. La risposta della città di Carrara e dell’intero comparto è davvero forte e bella. C’è bisogno di aprire una discussione sui temi della sicurezza sul mondo del lavoro e si deve lavorare anche sul tema della redistribuzione della ricchezza: non è possibile che, nel settore lapideo si arricchiscano sempre i soliti e non ci siano ricadute sufficienti a partire dal punto di vista lavorativo. La manifestazione di oggi, credo possa servire anche ad aprire una riflessione più ampia sul fronte cave, non solo sicurezza e salute, che ovviamente è fondamentale, ma è necessario anche provare a costruire un modello diverso che parta dall’equilibrio tra lavoro e ambiente”.